Gli ambientalisti avevano protestato contro l'azzeramento di un altro fondo, completamente definanziato, che prevedeva la spesa di 94 milioni di euro in due anni. A differenza del "vecchio" stanziamento, il "nuovo" (previsto da un emendamento riformulato del M5s Sergio Costa) ha tolto l'obbligo per i Comuni di co-finanziare per il 50% le piste e ha posto la condizione che queste siano collegate al trasporto pubblico
Un emendamento approvato in manovra prevede l’istituzione di un “Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali” da dieci milioni di euro in tre anni – due nel 2023, quattro nel 2024 e nel 2025 – per il finanziamento di ciclabili urbane connesse ai mezzi di trasporto pubblico. Si tratta di una piccola vittoria degli attivisti che si erano mobilitati contro l’azzeramento di un altro fondo, completamente definanziato, che prevedeva la spesa di 94 milioni di euro in due anni per le piste ciclabili. A differenza del “vecchio” stanziamento, il “nuovo” ha tolto l’obbligo per i Comuni di co-finanziare per il 50% le piste e ha posto la condizione che queste siano collegate al trasporto pubblico. Saranno poi necessari alcuni adempimenti burocratici, tra cui l’emissione di un decreto interministeriale entro novanta giorni dall’entrata in vigore della norma, per definire la modalità di erogazione ai Comuni. Questi poi, per accedere al fondo, dovranno aver già approvato piani per la mobilità ciclistica.
“Solo grazie a una mobilitazione ampia e senza precedenti, e all’impegno dell’opposizione in Parlamento, siamo riusciti ad evitare il completo azzeramento delle risorse, ma da domani ricomincia la battaglia”, afferma Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities. Il nuovo fondo è stato istituito con l’approvazione di un emendamento – pur riformulato e pesantemente ridimensionato – del deputato M5s ed ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che inizialmente prevedeva lo stanziamento di 150 milioni. Bocciato invece un secondo emendamento che stanziava trecento milioni per la sicurezza ciclistica. Il (seppur piccolo) risultato è stato ottenuto grazie a un’opposizione compatta in Parlamento che ha visto Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento 5 stelle, Partito democratico e Azione–Italia viva uniti a sostegno delle associazioni ambientaliste, anche a seguito del forte impatto emotivo suscitato da diversi incidenti mortali in bicicletta avvenuti nelle strade italiane, tra cui quello che ha tolto la vita all’ex campione Davide Rebellin.
Le risorse pubbliche stanziate nei prossimi tre anni per il finanziamento di nuove ciclabili urbane ammonteranno quindi a dieci milioni di euro. Accanto ci sono i fondi previsti dal Pnrr (400 milioni di fondi nuovi, di cui solo 150 milioni per le ciclabili urbane), che sono stati già allocati. “Al governo reiteriamo la nostra richiesta per un piano straordinario di investimenti in ciclabilità da 500 milioni all’anno per dare una parte della risposta alla crisi climatica, ripulire l’aria delle nostre città e garantire la sicurezza e il diritto alla mobilità di tutti, a partire dai più vulnerabili”, ribadisce Magliulo.