Mancano ancora sei mesi alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III, prevista il 6 maggio del 2023 a Londra, ma a Londra non si parla d’altro. A rendere frizzantina l’atmosfera sono ancora una volta Harry e Meghan, che ormai fanno notizia anche quando starnutiscono: per ora sono i convitati di pietra ma il rischio che diventino degli esclusi eccellenti è altissimo. Perché mentre re Carlo III lancia segnali distensivi, la coppia ha alzato ulteriormente la posta facendo sapere che accetteranno di esserci solo se la Royal Family si scuserà con loro. Insomma, i duchi di Sussex pretenderebbero un incontro con i membri anziani della famiglia, oltre che con Carlo e William, diventato il bersaglio più clamoroso della serie di Netflix, e un’ammissione di responsabilità “per il dolore e i danni che gli hanno causato negli ultimi anni”.
Una presa di posizione netta, che ha reso ancora più duro l’atteggiamento dei tabloid nei loro confronti. Dopo gli attacchi e le accuse lanciate durante la docu-serie Harry & Meghan, royal correspondent e giornalisti sono sul piede di guerra: la coppia, già poco amata, ora è letteralmente detestata e ogni occasione è buona per attaccarli frontalmente. Cosa che ha fatto Piers Morgan durante il suo programma TalkTv, Uncensored: fedele al titolo dello show, non ha usato mezze misure e ha accusato i duchi di pensare solo alla fama e ai soldi, motivo per cui alla fine potrebbero accettare di partecipare all’incoronazione di Re Carlo III.
“Perché due persone che disprezzano la monarchia e tutto ciò che rappresenta e pensano che la famiglia reale sia un branco di razzisti, dovrebbero mai presentarsi all’incoronazione?”, si è domandato il giornalista. La risposta è tranchant: “Perché è lì che si trovano i soldi. L’ipocrisia è alla base di tutto ciò che fanno questi due”. Un commento durissimo, segno che i giornalisti non hanno intenzione di darsi una regolata.
Cosa che ha plasticamente dimostrato Jeremy Clarkson, il cronista del Sun sospeso dopo le parole ingiuriose utilizzare contro Meghan Markle. Nella sua rubrica settimanale ha infatti scritto che il suo sogno era quello di vedere l’ex attrice sfilare nuda per le strade di Londra con la gente che la insulta e le lancia escrementi. Più in basso di così, difficile si possa arrivare, ma dai tabloid inglesi ci si deve aspettare davvero di tutto. Com’è finita? Che Clarkson si è beccato la reprimenda del suo editore, il magnate Rupert Murdoch, è stato sommerso di lettere di proteste ed è intervenuto l’Ipso (Independent Press Standard Organization), l’organismo regolatore della stampa nel Regno Unito. Così ha rimediato una sospensione temporanea e si è dovuto scusare pubblicamente spiegando che le sue parole erano la citazione di una scena di una puntata de Il Trono di Spade, quella della Camminata della vergogna. “Questo non è piaciuto per nulla a un bel po’ di persone. Sono inorridito di avere causato così tanta sofferenza e starò più attento in futuro”, ha scritto via Twitter. Scuse sì, ma più di forma che di sostanza.