È ancora avvolto dal mistero il movente di quanto accaduto in Germania a due giovani italiani, Christian Zoda, di 23 anni, originario di Messina, e Sandra Quarta, 20enne di origini salentine, entrambi assassinati.
Per il duplice omicidio è stato arrestato Michele Quarta, 52 anni, zio di Sandra, su richiesta dell’ufficio del pubblico ministero di Hechingen. Abitavano tutti e tre ad Albstadt, cittadina di 45mila abitanti a circa 100 km a sud di Stoccarda.
La vicenda inizia domenica 18 dicembre quando la 20enne sparisce da casa, con ogni probabilità un appartamento nello stesso immobile in cui vive lo zio. Dopo due giorni cominciano le ricerche sia con cani poliziotto che con elicotteri. Anche il 23enne ucciso, amico della ragazza, che lavora nel ristorante di famiglia “Viva la mamma”, sui social si mostra preoccupato e condivide un annuncio con la foto della 20enne in cui si denunciava la scomparsa. Nel post si legge che Quarta aveva lasciato “borsa, scarpe, giacca, occhiali e cellulare a casa” e che non era andata al lavoro. Mercoledì, il giorno dopo del post sui social, il 23enne viene ferito accanto al ristorante di famiglia con colpi d’arma da fuoco: portato in ospedale attorno all’ora di pranzo, muore nel pomeriggio. Rapide ricerche portano a fermare un 52enne, anche lui di origini italiane: si tratta di Michele Quarta, zio di Sandra, appunto. L’uomo sarebbe stato in possesso di una pistola. Interrogato, indica il luogo dove si trova la nipote: è sepolta nel giardino della loro casa. Poi silenzio assoluto.
Anche la ragazza, il cui corpo è stato recuperato con l’intervento di investigatori specialisti, sarebbe stata uccisa con colpi d’arma da fuoco. La polizia ha perlustrato anche altri luoghi per cercare indizi, compresi i bidoni della spazzatura.
Il presunto omicida, Michele Quarta, era partito da Novoli, paese in provincia di Lecce, diversi anni fa, raggiungendo il fratello, il padre della vittima. Non è chiaro se la ragazza vivesse con i genitori. Nel paese pugliese erano rimaste la madre dei fratelli e una sorella. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dalla stampa, Quarta era noto alla polizia per reati minori.
Nella piazza di Albstadt diverse persone hanno deposto candele e fiori, attaccando su un palo della luce le foto delle due vittime. Anche il padre di una delle vittime, Ignazio Zorda, insieme con le figlie Noemy e Valeria, si è fermato davanti al lampione. La madre del 23enne, divorziata dal marito, è in Sicilia e ha fatto sapere che arriverà domani in Germania. “Siamo disperati, distrutti, non vogliamo parlare”, dice il proprietario del ristorante italiano al telefono. Tutti i profili social della famiglia Zorda sono a lutto. “Christian lavorava nel ristorante di suo padre. Viveva in Germania dall’età di 12 anni e stava col padre, perché i suoi sono separati. Non era il fidanzato ma a quanto ne so era un amico molto stretto di Sandra. Mio cugino non viene a Messina dal 2018 ma ci sentivamo. Era un giovane molto perbene e un gran lavoratore”, racconta una cugina della vittima.