Tensione altissima al consiglio di fabbrica dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto organizzato da Fiom, Uilm e Usb per fare il punto sulla vertenza. Alcune decine di lavoratori hanno occupato la statale 7 in corrispondenza della direzione aziendale. Ci sono stati scontri tra vigilanti e lavoratori che hanno coinvolto anche rappresentanti sindacali con il lancio di fumogeni, urla e spintoni. Durante il parapiglla Francesco Rizzo dell’esecutivo confederale Usb è caduto per terra, riportando traumi alle costole. Il sindacalista ha poi accusato un malore ed è stato portato in ospedale.

“Il comportamento della proprietà e della direzione aziendale e la mancanza di un ruolo di garanzia del governo sta determinando una escalation di tensioni, come sta accadendo oggi a Taranto, di cui il management aziendale si sta assumendo consapevolmente la responsabilità – ha detto Michele De Palma della Fiom -. Visto l’immobilismo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, sordo alle richieste unitarie di un incontro di Fim, Fiom, Uilm, ritengo necessario l’intervento diretto della presidente del Consiglio per impedire la messa in discussione della capacità industriale di Acciaierie d’Italia e la crescita di tensione, in un contesto già molto difficile, e per provvedere alla salvaguardia della salute, dell’ambiente e dell’occupazione. È quindi indispensabile che lo Stato acquisisca immediatamente il controllo del pacchetto di maggioranza di Acciaierie d’Italia anticipando la scadenza del 2024”.

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