Tra il 15 e il 19 dicembre siamo stati al confine tra Slovenia e Italia per effettuare dei controlli sui camion che trasportano agnelli destinati al consumo durante le festività natalizie.
Dopo quasi 2000 km percorsi in circa 60 ore di attività, il nostro team investigativo ha documentato le condizioni di 7 camion a 4 piani che trasportavano questi animali, riscontrando irregolarità oltre che problematiche che confermano le lacune delle attuali normative.
Perché adesso?
In prossimità di questo periodo, proprio come a Pasqua, aumentano notevolmente le macellazioni e le importazioni degli agnelli. Nel 2021, infatti, nei giorni antecedenti Natale sono stati macellati oltre 600mila agnelli – circa un quarto di quelli macellati durante tutto l’anno. Sempre in questo periodo, abbiamo importato dagli altri paesi europei più di 50mila agnelli.
In generale l’Italia è la nazione dell’Ue che importa il maggior numero di questi animali – più di 500mila ogni anno – davanti a Francia e Grecia. Dei più di 2 milioni macellati nel nostro Paese, circa 1 su 4 proviene dall’estero. La maggior parte dei camion arrivano dall’Est Europa, principalmente da Ungheria e Romania, e il loro viaggio si conclude agli impianti di macellazione situati soprattutto in Lazio e in Puglia.
Questo significa che gli agnelli, cuccioli di neanche 2 o 3 mesi, devono sopportare viaggi che durano dalle 24 alle 30 ore.
Il confine tra l’Italia e la Slovenia è quindi un punto fondamentale dove intercettare questi trasporti, qui infatti lo scorso anno sono transitati oltre 400mila agnelli.
Cos’abbiamo documentato
Sono diverse le problematiche che abbiamo documentato:
– ripiani dei camion troppo bassi: non consentono agli animali di stare in posizione eretta. Gli agnelli sbattono la testa contro il piano superiore e questo può portare a urti e lesioni.
– sovraffollamento: gli agnelli sono stipati e non tutti gli animali riescono a raggiungere i beverini. Si calpestano a vicenda e, a causa delle intercapedini pericolose, possono rimanere incastrati durante il trasporto.
– sistemi di abbeveramento: i beverini, chiusi durante il viaggio, vengono aperti solo nelle pause. Quando funzionano sono comunque inadeguati, perché per via della giovane età gli agnelli non sono capaci a usarli.
Nessun controllo e lacune normative
Abbiamo segnalato alle forze dell’ordine ogni volta che un camion presentava problematiche sospette. Tuttavia, la mancanza di una nota alle Regioni, alle Province autonome e agli Uvac da parte del ministero della Salute ha portato a un numero molto esiguo di controlli e un’assenza di sanzioni. Questo rispecchia la mancanza di controlli adeguati sul trasporto di animali vivi: nel 2021, solo il 3% dei camion che trasportavano agnelli provenienti dalla Romania è stato controllato, nonostante siano state frequentemente documentate irregolarità nelle condizioni di trasporto degli animali.
Oltre alle irregolarità, i nostri controlli confermano le lacune dell’attuale Regolamento europeo, che non è in grado di tutelare concretamente gli animali. Oggi è legale trasportare agnelli di appena due mesi di vita per viaggi della durata anche di 30 ore, sottoponendoli a condizioni tali da generare loro forte stress e sofferenza.
Per questo con le immagini che abbiamo raccolto realizzeremo un report che sottoporremo alla Commissione europea, attualmente impegnata in una revisione completa delle leggi in materia di allevamento, trasporto e macellazione degli animali.