Imprese sul piede di guerra, se non si interviene a rischio 2 miliardi di euro. Il presidente di Confindustria dispositivi medici: ""La salute dei cittadini viene dopo il calcio"
Niente da fare, nonostante i tanti allarmi nella legge di bilancio non è entrata la sospensione del payback sui dispositivi medici. Il governo si è impegnato ad aprire un tavolo per affrontare il tema in tempi brevissimi”. Lo sottolinea la capigruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio Ylenja Lucaselli a proposito della misura e spiegando che proporrà un ordine del giorno in materia. Attualmente è posto a carico delle aziende produttrici il 50% della spesa in eccesso effettuata dalle Regioni rispetto al tetto del 4,4% della spesa pubblica previsto per i dispositivi medici.
“Il governo non affronta il tema del payback in manovra e mette a rischio il Sistema sanitario nazionale“, aveva detto l’altro ieri parlando addirittura di possibile “catastrofe sanitaria”, Fifo Sanità (Federazione italiana fornitori ospedalieri aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia), che, in una nota, ha ribadito “il rischio concreto di un’imminente mancanza di dispositivi medici negli ospedali” e lancia l’allarme per l’intera tenuta del settore. – “È assurdo che stia passando una norma di 900 milioni per salvare il calcio, quando con il payback si chiedono oltre 2 miliardi alle imprese di dispositivi medici che rischiano di fallire. La conseguenza è mettere a rischio la fornitura di tecnologie mediche essenziali per la tutela della salute dei cittadini e del nostro Servizio Sanitario Nazionale”, ha rincarato ieri il presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Massimiliano Boggetti che oggi ribadisce “La salute dei cittadini viene dopo il calcio”