Non fu violenza sessuale, secondo la procura di Udine, il rapporto sessuale di gruppo che si consumò in un appartamento per vacanze a Lignano Sabbiadoro, lo scorso agosto, quando cinque giovani ebbero un rapporto sessuale con una 18enne che successivamente li denunciò.

Al termine dell’indagine, i pubblici ministeri hanno chiesto l’archiviazione delle accuse nei confronti degli indagati. Decisive sono state le chat e le altre tracce social da cui si evince, ad avviso dei magistrati, che la ragazza aveva concordato l’appuntamento e il rapporto fu consenziente.

Il legale della famiglia della presunta vittima si è opposto all’archiviazione. Il giudice per le indagini preliminari di Udine si è riservato di decidere dopo la lettura di tutti gli atti. Nei giorni seguenti alla presunta violenza era emerso dalla denuncia della ragazza che aveva incontrato sul lungomare tre ragazzi che già conosceva accettando l’invito per andare in una casa con loro. Lì, erano poi stati aggiunti dai due coinquilini e si sarebbero consumati gli abusi.

Al termine della violenza, la ragazza era uscita dall’appartamento con uno dei ragazzi e aveva raggiunto un amico che lavorava come bagnino, confessandogli l’accaduto. Su suo consiglio, la giovane aveva poi rivelato l’episodio anche ai genitori con cui si trovava in vacanza. Gli indagati sono tutti originari del nord Italia: si tratta di due veneti, due lombardi e un piemontese, tutti amici tra di loro e che ogni anno affittano un appartamento a Lignano Sabbiadoro per trascorrere le vacanze estive.

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