Un messaggio ai possibili testimoni: “Se ci fosse qualcuno che ha visto o che sa qualcosa, la mia preghiera è che agevoli il lavoro di chi indaga“. È l’appello lanciato da Antonello Denuzzo, sindaco di Francavilla Fontana, che nel giorno di Natale chiede verità sull’omicidio di Paolo Stasi, 19enne ucciso il 9 novembre scorso nella città in provincia di Brindisi. “Non voglio neanche pensare che su un fatto così clamoroso prevalga il silenzio consapevole o la rassegnazione. Francavilla non è questa, i francavillese non sono così e non mi risulta che la città non stia collaborando. Io parlo con le persone e tutti si augurano addirittura che gli autori si consegnino all’autorità giudiziaria. Ho fiducia e confido nel lavoro degli inquirenti che si trovano di fronte a un caso complesso. Auspico che si arrivi all’individuazione dei responsabili dell’uccisione di Paolo”, dice il sindaco Denuzzo al Corriere del Mezzogiorno.
Diplomato all’Alberghiero, con l’obiettivo di diventare chef, Stasi è stato assassinato il 9 novembre da un killer senza nome: gli ha sparato due colpi, subito dopo essersi fatto aprire la porta di casa. Nella zona ci sono diverse telecamera, le cui immagini sono state visionate dagli investigatori. All’inizio di dicembre due giovani, coetanei di Stasi, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario aggravato da premeditazione e futili motivi. Non sembrano però esserci elementi concreti per emettere un provvedimento cautelare. Oscuro rimane anche il movente, come non è mai stata trovata l’arma del delitto.
“Non ho alcun dubbio che gli inquirenti stiano svolgendo il lavoro, che è complicato, e che può culminare nell’individuazione dei responsabili quando riscontreranno un grado più che sufficiente di certezza. Non si tratta di mettere a fuoco una persona e puntare il dito, la complessità del caso forse sfugge al cittadino e le difficoltà possono derivare dalla necessità di definire un quadro completo”, dice il sindaco di Francavilla Fontana. “Io – continua – comprendo che ci sia prudenza da parte degli inquirenti perché è un fatto inquietante quanto accaduto se dietro c’è il sottobosco criminale. In ogni caso è un fatto che poteva accadere ovunque. Qui a Francavilla la società civile non s’è voltata dall’altra parte e io contesto la disinvoltura con cui qualcuno riversa sulla città i luoghi comuni”.