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Decreto milleproroghe, più tempo per l’Imu. I bus più inquinanti potranno circolare per un altro anno. Resta la ricetta elettronica

Il decreto prevede poi lo slittamento dal 30 marzo a fine maggio per l'aggiudicazione dei bandi riguardanti i progetti per i nuovi asili nido, dopo le numerose segnalazioni di ritardi accumulati sinora

Natale, tempo di milleproroghe, il decretone di fine anno in cui si ridefiniscono e si posticipano scadenze. I cambiamenti decisi dal governo riguardano innanzitutto i termini per la presentazione della dichiarazione Imu relativa al 2021, già differiti alla fine del 2022 per la pandemia, sono prorogati di altri sei mesi, fino al 30 giugno 2023, per egli enti non commerciali, sia pubblici che privati. Come precisa il comunicato di palazzo Chigi, la misura riguarda enti assistenziali, previdenziali, sanitari, di ricerca scientifica, culturali, ricreativi, sportivi, religiosi, trust e oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio). Prorogata la ricetta medica elettronica.

Viene esteso al 2023 l’utilizzo delle risorse per erogare un contributo economico ai proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Per tutto il prossimo anno è prevista la possibilità di utilizzare le risorse stanziate dalla legge di bilancio dell’anno scorso in un apposito fondo di solidarietà presso il Ministero dell’interno, con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro per l’anno 2022, finalizzate all’erogazione di questo contributo.

Il decreto prevede poi lo slittamento dal 30 marzo a fine maggio per l’aggiudicazione dei bandi riguardanti i progetti per i nuovi asili nido, dopo le numerose segnalazioni di ritardi accumulati sinora. Si sposta di un anno il divieto di circolazione per gli autobus Euro 2 destinati al trasporto pubblico locale. Il divieto di circolazione per i veicoli a motore delle categorie M2 e M3, adibiti a servizi di trasporto pubblico locale, alimentati a benzina o gasolio con caratteristiche antinquinamento Euro 2, che sarebbe dovuto scattare il primo gennaio 2023 è spostato al primo gennaio 2024. È prorogato di un anno (al 30 giugno 2024) il termine per la riqualificazione e riconversione del polo industriale di Piombino.