La crisi economica, l’aumento del costo della vita e “la grande ansia e difficoltà di molti che lottano per pagare le bollette e mantenere le loro famiglie nutrite e al caldo”. Sono gli argomenti del primo discorso natalizio di re Carlo III d’Inghilterra, che ha esordito con un omaggio alla madre, la regina Elisabetta II morta lo scorso 8 settembre. “Sono qui, nella splendida Cappella di San Giorgio del Castello di Windsor, vicino al luogo in cui la mia amata madre, la defunta Regina, riposa insieme al mio caro padre. Mi tornano in mente le lettere, i biglietti e i messaggi profondamente toccanti che tanti di voi hanno inviato a me e a mia moglie e non potrò mai ringraziarvi abbastanza per l’amore e la simpatia che avete dimostrato a tutta la nostra famiglia. Il Natale è un momento particolarmente toccante per tutti coloro che hanno perso i propri cari“, ha detto Carlo all’inizio del suo messaggio.
“Sentiamo la loro assenza in ogni momento familiare della stagione e li ricordiamo in ogni tradizione cara”, ha detto ancora il monarca riferendosi alle persone care scomparse. E ancora: “Nella tanto amata canzone ‘O Little Town Of Bethlehem‘ cantiamo di come ‘nelle tue strade buie risplende la luce eterna’. La fede di mia madre nel potere di quella luce era una parte essenziale della sua fede in Dio, ma anche della sua fede nelle persone ed è una fede che condivido con tutto il cuore. È una fede nella straordinaria capacità di ogni persona di toccare, con bontà e compassione, la vita degli altri e di illuminare il mondo circostante. Questa è l’essenza della nostra comunità e il fondamento stesso della nostra società”. E Carlo ha deciso di proseguire la tradizione inaugurata dalla madre trascorrendo il Natale con la famiglia a Sandringham, la tenuta nel Norfolk dove Elisabetta II ha celebrato 32 Natali. L’ultimo è stato nel 2019, prima che la pandemia di Covid costringesse a cancellare i festeggiamenti nel 2020 e nel 2021.
Quindi, nel video messaggio alla nazione in preda ai problemi economici e sullo sfondo della guerra in Ucraina, il re ha dedicato gran parte della sua trasmissione a coloro che aiutano ad alleviare la difficile situazione degli altri. Il re ha elogiato “le persone meravigliosamente gentili” che hanno donato cibo o il loro tempo. Accompagnato dal coro della Cappella di San Giorgio, a Windsor, dove anche la defunta regina Elisabetta II aveva trasmesso il suo messaggio natalizio nel 1999, il monarca ha affermato che le comunità religiose sono tra coloro che aiutano gli altri in difficoltà finanziarie. Ha anche elogiato i volontari, gli operatori di beneficenza, gli operatori sanitari e altri che si sono fatti avanti per aiutare nei momenti di avversità.
Parlando di “dedizione disinteressata”, ha sottolineato che essa si può vedere “nelle nostre forze armate e nei servizi di emergenza che lavorano instancabilmente per tenerci tutti al sicuro. Lo vediamo nei nostri operatori sanitari e sociali, nei nostri insegnanti e in tutti coloro che lavorano nel servizio pubblico, la cui competenza e impegno sono al centro delle nostre comunità. E in questo momento di grande ansia e difficoltà – sia per coloro che in tutto il mondo affrontano conflitti, carestie o disastri naturali, sia per coloro che a casa trovano il modo di pagare le bollette e mantenere le loro famiglie nutrite e al caldo – lo vediamo nel l’umanità delle persone in tutte le nostre nazioni e nel Commonwealth che rispondono così prontamente alla difficile situazione degli altri”. “Desidero in particolare rendere omaggio a tutte quelle persone meravigliosamente gentili che così generosamente donano cibo e altro o quel bene più prezioso di tutti – il loro tempo – per sostenere coloro che li circondano nel bisogno più grande, insieme alle numerose organizzazioni di beneficenza che fanno un lavoro straordinario nelle circostanze più difficili”, ha concluso.