Dopo Firenze, Napoli e Venezia è stata la volta di Milano. Alberto Angela è tornato in tv con lo speciale “Stanotte a Milano” in onda la sera di Natale su Rai1: un regalo per tutti gli italiani che non dimenticano il padre e mentore Piero Angela, scomparso l’estate scorsa e al quale si deve l’ideazione in stile anglosassone di documentari per la televisione italiana in grado di istruire e fare entrare il seme della conoscenza nelle case di milioni di persone. Neanche a dirlo, la puntata è stata un successo: il suggestivo viaggio tra arte e storia nel capoluogo lombardo in versione notturna ha tenuto incollati alla tv 3 milioni 420 mila telespettatori pari al 23,8 di share attestandosi come il programma più visto della fascia oraria. Di contro, su Canale 5, il film “Il 7 e l’8″ si è fermato al 14.77% di share sul pubblico attivo con 2.123.000 di spettatori totali. Su Rai 2 la commedia sentimentale “Natale a Castle Hart” diretta da Stefan Scaini, con Lacey Chabert e Stuart Townsend ha avuto un seguito di 1 milione 191 mila e il 7,2%, mentre su Rai 3 la commedia del 2016 diretta da Luca Miniero con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Alessandro Gassmann “Non c’è più religione” ha coinvolto 761mila spettatori e il 4,7%.
“Il nostro è un lavoro facile da fare perché viviamo in un Paese straordinario – ha spiegato Alberto Angela -. Quando visiti e mangi qualcosa in città come Milano, Siracusa o Napoli, ti accorgi che ovunque ti circondano tremila anni di civiltà. E tutto questo all’estero non c’è. Se le opere d’arte che conserviamo in Italia si trovassero all’estero verrebbero idolatrate“, scherza ma non troppo, sottolineando come nel nostro Paese sia possibile “fare viaggi di milioni di anni stando in un solo luogo. L’Italia ha avuto la fortuna di trovarsi in mezzo al Mediterraneo, di respirare come una spugna culture diverse e di godere di paesaggi naturali unici. Prendiamo per esempio il ‘David’ di Michelangelo, un’opera realizzata nel Cinquecento che ancora oggi è uno dei monumenti più visitati in tutto il mondo. Questo perché Michelangelo è riuscito a intrappolare nella roccia un’emozione in grado di colpire qualsiasi generazione successiva. Ben pochi ci riescono e di solito sono italiani”.
Arte, storia e archeologia sono il pane quotidiano di Alberto Angela e le sue riflessioni non si limitano a sottolineare i tesori impareggiabili di cui disponiamo, ma invitano tutti noi a sviluppare un senso di responsabilità. E proprio sull’importanza di curare i reperti storici, Alberto Angela aggiunge: “Spesso mancano i fondi e c’è il problema della manutenzione. Ancora oggi dobbiamo riportare alla luce un terzo di Pompei. A mio avviso, ogni volta che si trovano cose interessanti bisognerebbe esporle e fare in modo che vengano conservate non per qualche anno ma per altri trecento”. Dopo lo speciale “Stanotte a Milano”, Alberto Angela continuerà il suo viaggio in altre città europee, tra cui Firenze. Le bellezze d’Italia illuminano tutta Europa, culla di diversità ma anche di uguaglianza: “Viviamo in un continente con una cultura condivisa: a volte noi abbiamo dato, altre abbiamo ricevuto da altri Paesi europei, ma la famiglia resta sempre la stessa”.