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Decreto rave, alla Camera il governo mette la fiducia sul testo che permette ai colletti bianchi di uscire dal carcere

Il decreto ripristina i benefici carcerari chi commette reati contro la pubblica amministrazione che ne erano stati esclusi con la Spazzacorrotti del Conte I. Un regalo ai detenuti per corruzione, concussione, peculato e altri reati contro la Pa

Con l’annuncio nell’aula di Montecitorio del ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani, il governo ha posto la fiducia sul disegno di legge n. 705 di conversione del decreto 31 ottobre 2022, n. 162, recante misure urgenti in materia di giustizia. E’ quello che è stato soprannominato decreto Anti-Rave che, però, non si occupa solo della contestata norma contro i raduni abusivi.

Dentro c’è di tutto: oltre alla riforma dell’ergastolo ostativo (approvata in extremis per evitare il “colpo di spugna” della Corte costituzionale) la maggioranza, con l’aiuto di Italia viva, ha confezionato un regalo ai detenuti per corruzione, concussione, peculato e altri reati contro la pubblica amministrazione. Per loro si aprono le porte dei benefici penitenziari che erano stati preclusi dalla legge Spazzacorrotti, approvata nel 2019 (sotto il primo governo Conte) per iniziativa dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. In pratica niente più carcere per i colletti bianchi, come già accadeva prima dell’introduzione di questa legge.

Nel primo pomeriggio di martedì la maggioranza, con Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, ha chiesto nell’Aula della Camera lo stop anticipato della discussione generale per ridurre il numero di interventi all’opposizione. Così nonostante il voto contrario della minoranza i deputati hanno approvato il taglio della discussione generale del decreto legge rave. Iscritti a parlare in Aula erano 98 deputati, per la maggior parte dell’opposizione, ai quali era riservato un tempo pari a 30 minuti ciascuno. Il voto di fiducia avrà inizio mercoledì a partire dalle ore 17.25 preceduto alle 15.45 dalle dichiarazioni di voto. L’opposizione annuncia ostruzionismo ad oltranza sul decreto che scade il 30 dicembre. Per questo è già convocata per domani alle 14.30 una nuova capigruppo. In quella sede, in mancanza di accordi, la maggioranza potrebbe chiedere la seduta fiume, che si interrompebbe solo con il voto finale sul provvedimento.

“Consentendo ai condannati per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione di accedere ai benefici penitenziari, governo e maggioranza spianano la strada alle grandi reti corruttive che inquinano l’economia legale e alterano il mercato e la concorrenza”, ha detto la deputata M5S Carla Giuliano nel corso della discussione generale alla Camera dei Deputati. “Parliamo di reati gravi come corruzione, concussione e corruzione in atti giudiziari. Abbattete così – ha aggiunto – un pezzo importante della legge Spazzacorrotti che aveva fatto fare un salto di qualità alla nostra legislazione, adeguando il nostro ordinamento agli standard internazionali. Con uno dei suoi primi atti, questo governo fa approvare una norma ‘salvacorrotti‘ e fa un torto ai cittadini onesti, alle imprese sane, a tutta l’Italia”, ha concluso. Critiche anche dall’ex magistrato Federico Cafiero De Raho che, alla Camera durante la discussione sul dl, ha definito i contenuti del decreto “scelte pericolose” di una “maggioranza miope“.