Non riusciva a mettersi in contatto né con i suoi genitori né con la sorella maggiore. Per questo si è recata nella loro villetta bifamiliare di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, in via Galilei. Era preoccupata a causa delle mancate risposte. È lì che ha trovato prima il padre di 89 anni, al piano terra, ferito gravemente alla testa. Poi, salita al piano superiore, nella camera da letto, ha scoperto il corpo senza vita della madre 84enne, Maria Angela Sarto. Nessuna traccia della sorella però. È stata rintracciata solo qualche ora più tardi dai carabinieri, grazie all’ausilio delle immagini di sorveglianza della zona, alla guida della sua auto, vicino a Vicenza.

È ancora tutto da stabilire quanto avvenuto martedì 27 dicembre nel comune Padovano di 13mila abitanti, a circa 30 km dal capoluogo. Un agguato feroce contro due anziani, colpiti alla testa e alla nuca con un corpo contundente di cui non si conosce ancora la natura. Se per la donna non c’è stato nulla da fare, il marito è stato portato in condizioni critiche con l’elisoccorso all’ospedale di Padova. Ora è in prognosi riservata. Si attende di conoscere la versione della figlia maggiore della coppia, l’ex vigilessa Diletta Miatello, residente nell’appartamento accanto ai genitori. Per qualche ora è stata irreperibile dopo che la sorella minore ha lanciato l’allarme. La 51enne è stata sentita a lungo dal pm della Procura di Padova, Marco Brusegan. C’è stretto riserbo sulla sua posizione. Davanti al magistrato, nella caserma dei carabinieri di Cittadella, Padova, ha parlato come persona informata sui fatti.

La zona è stata subito transennata e la casa passata al setaccio dagli uomini della scientifica. L’oggetto usato per colpire i due anziani non è ancora stato individuato. È escluso comunque che si tratti di un’arma da fuoco o di un coltello. I militari hanno avuto subito chiaro che non si trovavano davanti a una rapina finita male o a un omicidio con tentato suicidio. Dalle stanze non mancavano né denaro né preziosi. Sulla porta d’ingresso e sugli infissi nessuna traccia di effrazione. Le prossime ore saranno cruciali per indagare sul movente e dare concretezza all’ipotesi del dramma familiare.

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