Oggi, 27 dicembre, la nostra meravigliosa Costituzione compie 75 anni e purtroppo subisce le più vistose manomissioni dal parte governo in carica e dalla maggioranza parlamentare.
Infatti l’approvazione da parte della Camera (in attesa dell’approvazione da parte del Senato entro la fine dell’anno, mediante fiducia) della legge di bilancio sovverte alcune regole fondamentali del vivere civile. E da tale legge non emerge nessun programma economico per salvare il nostro Paese, mentre emergono soprattutto gli aumenti delle diseguaglianze, fine proprio del pensiero neoliberista.
In questo quadro generale colpisce la pratica distruzione del reddito di cittadinanza, limitato a sette mesi, a condizione che il ricettore non abbia rinunciato a qualsiasi offerta di lavoro anche incongrua e in qualsiasi parte d’Italia, con l’ulteriore condizione che abbia per lo meno conseguito la licenza di scuola media.
Il massimo della incongruenza si è raggiunta con la nuova disciplina delle intercettazioni, alle quali sono state paventate pesantissime restrizioni se poste in essere dal pubblico ministero, mentre sono diventate legali e senza condizioni quelle effettuate dai servizi segreti, preludio inquietante della distruzione di fondamentali diritti civili.
Cito ancora (ma moltissime sarebbero le critiche da fare) i provvedimenti di carattere tributario. Si prevede infatti un condono fiscale e l’aumento dell’utilizzazione del contante fino a 5000 euro, fatto che favorisce senz’altro l’evasione. E certamente non può dimenticarsi la flat tax, la tassa piatta, che pone sullo stesso piano i ricchi e i poveri, tradendo in pieno il fondamentale principio costituzionale espresso dall’articolo 53 della Costituzione, secondo il quale il sistema tributario “è informato a criteri di progressività”.
Una legge di bilancio che costituisce un vero sconvolgimento delle fondamenta della nostra Costituzione.
Né si può passare sotto silenzio il decreto legge relativo alla norma anti-rave e a quella sull’automaticità dei benefici carcerari, che dovrebbe essere convertito in legge entro il 30 dicembre. Infatti la disposizione anti-rave è l’esempio eclatante della descrizione di un reato di cui non sono precisati gli estremi della condotta illecita. Mentre la disposizione sull’automaticità dei benefici carcerari sovverte in pieno l’ordine giuridico praticamente eliminando i gravissimi reati di corruzione, concussione e peculato, come da sempre voluto da Berlusconi.
Una fine d’anno veramente di lutto per i nostri principi e diritti fondamentali sanciti in Costituzione. Non mi resta che rivolgermi fiduciosamente al Presidente della Repubblica, affinché non mescoli la sua firma con queste indegne disposizioni di legge che violano profondamente la nostra Costituzione repubblicana e democratica.