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Germania, ex segretaria 97enne di un campo di sterminio nazista ricorre contro la condanna per complicità

ll tribunale tedesco di Izehoe, lo scorso 20 dicembre, ha condannato la donna per aver "aiutato e favorito i responsabili del campo nell'uccisione sistematica delle persone imprigionate tra il 1943 e l'aprile 1945 nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell’ufficio del comandante del campo"

Irmgard Furchner, ex segretaria nel campo di concentramento nazista di Stutthof, all’età di 97 anni ha deciso di ricorrere in appello contro la condanna a due anni per la complicità in omicidio di oltre 11mila detenuti. Il tribunale tedesco di Izehoe, lo scorso 20 dicembre, ha condannato la 97enne per aver “aiutato e favorito i responsabili del campo nell’uccisione sistematica delle persone imprigionate tra il 1943 e l’aprile 1945 nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell’ufficio del comandante del campo”.

Lo scorso mercoledì il tribunale ha dichiarato che la difesa della donna e l’avvocato di un co-imputato hanno presentato ricorso alla Corte federale di giustizia. Ma al momento non è chiaro quando la Corte si occuperà del caso. Già nel corso del processo, gli avvocati di Irmgard Furchner avevano chiesto l’assoluzione della 97enne. Secondo gli avvocati, infatti, le prove portate in tribunale non hanno dimostrato che la donna – all’epoca dei fatti – fosse a conoscenza delle atrocità consumatesi nel campo di Stutthof. Ma la tesi degli avvocati della 97enne è stata respinta ed uno degli ultimi processi sull’Olocausto in Germania si è concluso con una condanna a due anni di carcere. Adesso, il ricorso contro la condanna è l’ultimo tentativo della 97enne per rimettere in discussione le conclusioni del tribunale di Izehoe.

Irmgard Furchner da tempo sta provando ad evitare il giudizio del tribunale. A settembre 2021, la donna non si era presentata nell’aula del tribunale che doveva giudicarla. Provò a fuggire dalla casa di riposo dove abitava ma le forze dell’ordine riuscirono a rintracciarla e fu costretta a trascorrere alcuni giorni in detenzione.