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La dieta dopo Natale fa male: “Sconcertata dal fatto che l’allenamento venga utilizzato per pulirsi la coscienza”. Lo sfogo di Sara Postura da Paura

Sara Compagni, la body coach che su Instagram si firma "sara.postura.da.paura”, specializzata in fitness e nel benessere psicofisico, non nasconde la verità. Preferisce parlare chiaro ai suoi follower: “Ti auguro di poterti liberare di queste gabbie figlie della diet culture che ci mette al banco degli imputati anche solo per aver desiderato una fetta di panettone”

di Simona Griggio

“Come mi devo allenare per compensare tutto quel che mangerò ed evitare il senso di colpa?”. La domanda arriva immancabile all’avvicinarsi delle festività natalizie. Di solito la si pone agli esperti prima di Natale, sperando in una risposta rassicurante. Della serie: strafogati pure di panettoni, tortellini, insalata russa, tartine al salmone, cioccolata e crema pasticcera, tanto poi con un bollito e una corsetta metti a posto tutto. Ma non è così. Sara Compagni, la body coach che su Instagram si firma “sara.postura.da.paura”, specializzata in fitness e nel benessere psicofisico, non nasconde la verità. Preferisce parlare chiaro ai suoi follower: “Resto sempre un po’ sconcertata quando leggo questi messaggi. Sconcertata dal fatto che l’allenamento venga utilizzato per punire i nostri comportamenti o addirittura per pulirsi la coscienza”. Insomma: mangiare a quattro palmenti per poi mettersi in punizione da soli non fa bene né al corpo né alla mente. Di più: diventa motivo di frustrazione. Sara Compagni conosce a menadito le regole di questo meccanismo, tanto che su Instagram pubblica un post dal titolo ‘Sensi di colpa”. La coach vuole fare chiarezza sulle tante bufale riguardanti i rimedi fai da te dopo le abbuffate natalizie. Spiega che se per tanti godersi il cibo e i momenti in compagnia rimane un piacere, per molti altri il rapporto col cibo e col corpo è una grande fatica: motivo di frustrazione, privazioni, punizioni, senso di inadeguatezza e dolore. Come vivere allora la convivialità senza eccedere?

“Questo Natale – prosegue la fondatrice di “Postura da paura” – ti auguro la pace con te stessa e con queste tue sensazioni. Ti auguro di poterti liberare di queste gabbie figlie della diet culture che ci mette al banco degli imputati anche solo per aver desiderato una fetta di panettone”. Quindi? Liberatevi dell’autopunizione. Fra i consigli elargiti aggiunge infatti un dettaglio non da poco: il pericolo di scivolare in un meccanismo malsano. “Ti auguro di avere la forza e la lucidità di riconoscere questi pensieri disfunzionali e controllanti e di metterti all’opera per analizzarli e sostituirli con meccanismi più edificanti e gratificanti. Quando ci riuscirai finalmente sarai libera”. Compagni non è l’unica che invita a godersi le feste senza giustificare i rimedi radicali auto punitivi che fanno solo danni, come bloccare il metabolismo. Anche Alessandra Freda, nutrizionista del programma Allurion, mette in guardia sull’insorgenza del pensiero fisso a Natale: la perdita di peso da ottenere dopo le feste. “Ricordate che i giorni di festa in cui potreste mangiare parecchio sono in totale quattro o cinque. In questi giorni, concedersi qualcosa in più non altera la vostra alimentazione, purché si abbia un occhio di riguardo nelle altre giornate e si scelga un’alimentazione più bilanciata – spiega la dottoressa a Vogue – Non bisogna cercare di rimediare ad alcuni danni gastronomici facendo altri danni. Per esempio, se si è esagerato troppo a Natale e a Santo Stefano, l’errore più comune è tentare di rimediare nei giorni successivi digiunando”.

Liberarsi delle imposizioni della diet culture è possibile. Basta imparare a godere della convivialità invece di viverla come il momento in cui si ingrassa. Non c’è nessun record da raggiungere: né in difetto né in eccesso. Un’abbuffata storica dai parenti a Natale, che nella peggiore delle ipotesi si trasforma in cena a causa della difficoltà ad alzarsi e aprire l’uscio per andarsene, non significa necessariamente un aumento di taglia tale da cambiare il guardaroba. Si può compensare riprendendo il ritmo di vita abituale nei giorni successivi. Ma la gioia della convivialità, con chi magari non vedete da tempo, quella sì che rimane un bel ricordo.

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