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Lorenzo Sassaro, a 16 anni scopre una nuova stella guardando il cielo da casa: “Mi sarebbe piaciuto darle il mio nome”

"Ho individuato la stella variabile da casa, prima di Natale ed è già stata riconosciuta dall’ente internazionale per le stelle variabili"

di F. Q.

I giovani d’oggi non fanno che passare il tempo davanti al telefonino, dicono in molti. Eppure c’è qualcuno che al telefonino preferisce l’uso del telescopio. Si tratta di Lorenzo Sassaro, sedicenne vicentino che poco tempo fa ha scoperto una nuova stella. Iscritto al terzo anno del liceo scientifico Gian Giorgio Trissino di Valdagno, Vicenza, e socio dell’Osservatorio astronomico di Marana di Crespadoro, il Marana Space Explorer Center, il giovanissimo Lorenzo ha raccontato al Corriere del Veneto che “Ho individuato la stella variabile da casa, prima di Natale ed è già stata riconosciuta dall’ente internazionale per le stelle variabili, il Vsx, Variable Star Index dell’Aavso, l’American Association Variable Stars Observers. Ha una temperatura di 10.800 gradi e varia la propria luminosità con un periodo di un giorno e mezzo”.

Una passione per l’astronomia, quella di Lorenzo, che è nata quando era bambino: “Quando ero alle elementari andavo con i miei genitori Roberto e Sabrina al MaeSec, durante le giornate di apertura al pubblico dell’osservatorio, e sono rimasto affascinato dagli astri. Nel 2019 ho deciso di iscrivermi come socio e un anno dopo sono diventato socio attivo, cioè ho dato la disponibilità a partecipare all’attività di divulgazione, alla conduzione delle visite guidate e alla ricerca. “. Prosegue poi “L’universo mi cattura, mi piace perché non ha limiti, è infinito. E proprio per questo, nonostante sia stato oggetto di tante scoperte, ne consente sempre di nuove. La mia è stata una gioia, però la considero una rampa di lancio non un punto di arrivo”.

A proposito della scoperta spiega che “nella costellazione australe della Carena ho individuato questa stella variabile e per capire se fosse nuova ne ho confrontato parametri e coordinate con quelli inseriti nelle piattaforme scientifiche. Da lì è emersa la conferma che nessuno l’aveva identificata prima. È stata una grande soddisfazione, con Peretto e Lora l’abbiamo subito segnalata all’ente spaziale americano, che dopo le opportune verifiche e revisioni l’ha approvata. Confesso che mi sarebbe piaciuto darle il mio nome“.

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