Sta per cominciare quello che si annuncia come il peggiore anno della storia d’Italia. Al governo dei sedicenti migliori è subentrato quello dei peggiori dichiarati, auspice lo sciagurato Pd che precipita inevitabilmente verso la propria autorottamazione sull’altare del capitale e della Nato, dopo essere riuscito nei suoi circa trent’anni (inglobando le varianti precedenti del virus) di storia ingloriosa a liquidare ogni speranza delle masse lavoratrici in un futuro migliore e aprendo quindi la strada alla destra peggiore ben simboleggiata dall’orrida Trimurti Meloni/Siva, Salvini/Visnù e Berlusconi/Brahma.
Al Moloch in questione siamo chiamati a sacrificare praticamente tutto. Il fascismo 2.0 della signora Giorgia Meloni costituisce a ben vedere la migliore incarnazione possibile dei desideri proibiti delle classi dominanti italiche. In primo piano lo schieramento senza se e senza ma, nella guerra non dichiarata che oppone Nato e Federazione Russa, mediante invio di armi e aumento senza precedenti della spesa militare a maggior beneficio dell’industria bellica nazionale ed estera, ben rappresentata dal commesso viaggiatore degli armamenti Guido Crosetto assurto a dignità di ministro della Difesa.
L’Occidente è in piena, giusta e inevitabile decadenza e l’Italietta post fascista non trova nulla di meglio da fare che schierarsi allineata e coperta all’ombra di Stati Uniti, Nato e Unione Europea, quest’ultima a sua volta scivolata nel baratro della corruzione a beneficio dei regimi dittatoriali del Medio Oriente e del Nordafrica e delle lobby industriali, farmaceutiche o altro, che controllano da tempo ogni mossa delle “autorità” di Bruxelles.
Alla sudditanza internazionale guerrafondaia corrisponde sul piano interno la guerra contro i poveri e i migranti, mentre sono chiamati ad abbandonare ogni speranza i giovani, di cui si criminalizzano perfino i rari momenti di svago e che si vuole umiliare, come apertamente confessato dal demunito Torquemada della Pubblica Istruzione, chiamato a istituzionalizzare l’ignoranza. Ma tutto il governo dei peggiori è nel segno del grottesco e della caricatura. A cominciare dai tre elementi della Trimurti, che sembrano ognuno la caricatura di se stesso.
Silvio Berlusconi, come sempre alla caccia di impunità per sé e per altri mediante la concessione di guarentigie a evasori fiscali e corruttori, da ottenere esaltando il già evidente carattere discriminatorio e di classe della legislazione penale e trasformando definitivamente i giudici in impiegatucci subalterni pronto ad applicare con zelo le direttive del potere politico e a non disturbare in nessun modo lorsignori. Con tanti saluti allo Stato di diritto.
Matteo Salvini, ridimensionato anche lui da Meloni e sofferente per le crescenti spaccature interne, alla ricerca dell’identità perduta mediante la ripresa su larga scala della strage dei migranti persi nel Mediterraneo e lo sperpero di ingenti quantità di denaro pubblico in grandi opere come il Tav, il Ponte sullo Stretto e altre, destinate a peggiorare il già insostenibile assetto ambientale e paesaggistico di quello che fu il Bel Paese, nonché ad aggravare gli squilibri sociali e territoriali mediante la cosiddetta autonomia differenziata.
E, per finire, la signora Meloni in persona, spregiudicata manipolatrice della lingua italiana, che ama pronunciare parole che rende immediatamente prive di senso come “sovranità” nel Paese asservito per eccellenza alle potenze grandi e anche a quelle medie e piccole purché solvibili. “Popolo”, nel Paese che ogni giorno spinge il proprio popolo un passo in più nel baratro della miseria. “Merito” nel Paese dei raccomandati e delle trame oscure, mafiose, piduiste o simili.
Talmente spregiudicata, questa signora, dall’utilizzare anche la propria appartenenza di genere come arnese propagandistico, salvo poi farsi chiamare, una volta eletta, il presidente del Consiglio, con articolo rigorosamente maschile. Con tanti saluti alle donne italiane, più sfruttate, discriminate e assassinate di prima.
Il popolo italiano assiste allo scempio, stordito dalla propaganda a manetta di giornali e televisioni, scoraggiato e disgustato dalle oscene imprese di quelli che dovrebbero essere i suoi rappresentanti e che si vendono senza vergogna al miglior offerente umiliato dalle classi privilegiate sfruttatrici e parassitarie che, non contente di vivere alle sue spalle, non perdono occasione per sfotterlo e insultarlo. Tanto è privo di ogni difesa e rappresentanza politica o sindacale degna di questo nome. Un popolo cornuto e mazziato da questo governo.
Ma solo il popolo italiano può salvare il suo Paese dall’abisso in cui lo sta trascinando il governo dei peggiori chiamato ad applicare le ricette della devastazione ambientale e sociale, dell’economia di guerra, dell’arbitrio e della prepotenza dei poteri forti nazionali e internazionali. Si sveglierà tale popolo nel corso dell’anno che viene dotandosi, infine, di una rappresentanza adeguata a combattere e vincere le sue battaglie?