Nessuna nuova variante dalla Cina, almeno per ora. Il sequenziamento dei tamponi effettuati ai passeggeri in arrivo a Malpensa dalla Cina ha restituito la più rassicurante delle risposte ovvero che si tratta di “varianti già circolanti in Italia” riferibili a Omicron. La notizia arriva direttamente dalle parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha riferito al Senato sulla situazione Covid in Italia dopo l’allerta internazionale per la difficile situazione epidemiologica nella Repubblica popolare. Nel pomeriggio anche il sequenziamento effettuato sui tamponi eseguiti all’aeroporto di Fiumicino ha dato lo stesso risultato. Le prime analisi sono state condotte dall’Inmi Spallanzani di Roma. I test sui passeggeri del primo volo arrivato dalla Cina a Fiumicino sono stati conclusi: su 49 – di cui uno in transito- sono stati riscontrati 5 casi di positività, nessuno di loro è sintomatico. “Sono stati fatti i tamponi molecolari ora si passa al sequenziamento – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato – Siamo intorno al 10% dei positivi“.
L’allerta sulla situazione in Cina – ospedali in affanno, altissima circolazione del virus, vaccinazioni on composti che hanno una efficacia considerevolmente inferiore a quelli a Rna messaggero, l’abbandono improvviso della strategia zero Covid – ha destato la preoccupazione in molti paesi. E ieri il ministro ha firmato un’ordinanza che imponeva tamponi obbligatori e isolamento in caso di positività. Intanto dai primi tamponi era emersa un’altissima percentuale di positivi. “I primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante” ha proseguito il ministro sottolineando che le informazioni che arrivano dal paese asiatico sono insufficienti e poco affidabili. Si tratta perlopiù di Omicron Ba.5 e BF.7. Dai primi dati sui sequenziamenti effettuati su voli diretti dalla Cina allo scalo di Malpensa, “a fronte di 96 passeggeri sottopostosi al tampone di screening sono stati riscontrati 32 positivi (33%) al Sars-CoV-2, mentre sul secondo volo, su 123 passeggeri che hanno effettuato il tampone, 61 (50%) sono stati identificati come casi Covid-19”.
“In Cina si è realizzata un tempesta perfetta – ha detto Schillaci durante l’informativa – Un unicum paradossale, le immagini delle megalopoli sono state un’icona della malattia, norme impressionati e inaccettabili per una democrazia. Solo 4 milioni di casi segnalati a fine novembre. Poche le vaccinazioni in Cina, scarso livello di protezione dei vaccini utilizzati, poche dosi di chiamo. Omicron fino a poco tempo fa ha circolato poco con una bassa immunità ibrida. Poi questo autunno la tempesta perfetta”. I primi dati rassicuranti non fermeranno il monitoraggio e la sorveglianza. È necessario un “costante monitoraggio” nel timore che compaia una nuova variante del virus SarsCoV2, “una variante che vada oltre la Omicron”, ma nello stesso tempo è importante “evitare interpretazioni allarmistiche. Al momento le varianti che alimentano i casi in Cina sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale“. L’improvviso allentamento delle restrizioni, la cancellazione della strategia Zero Covid e un’immunizzazione parziale hanno permesso a Omicron, ormai stabile dominante da circa un anno, di infettare una popolazione molto recettiva. Il ministro ha duramente criticato Pechino bollando come quella della Cina “una politica sanitaria sbagliata” definendola una “lezione su come non vada gestita una pandemia”. Schillaci ha criticato anche i dati “poco trasparenti” forniti dalla Repubblica Popolare. “Serve raccordo con Ue per limitare l’afflusso di passeggeri positivi dal paese asiatico, abbiamo tenuto rapporti con Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) per uno continuo scambio di informazioni per provvedimenti rapidi e l’Italia partecipa al progetto di allerte precoci”.
“Il problema Cina oggi va affrontato con tempestività e coesione internazionale. I dati, pochi e poco trasparenti, stanno creando timore nella comunità internazionale, anche quella scientifica. Il timore principale è che, in un Stato con un’alta percentuale di non vaccinati, in cui sono stati utilizzati vaccini poco efficaci che danno una bassa protezione di popolazione, una così forte crescita esponenziale dei contagi, oltre a causare numerose vittime (5.000 al giorno secondi dati ufficiosi degli osservatori internazionali), possa generare la selezione di una nuova variante, molto più immunoevasiva e trasmissibile, che traghetti l’evoluzione di Sars-CoV-2 oltre Omicron, la variante dominante a livello globale ormai dalla fine del 2021 – ha detto Schillaci – Anche questi timori vanno comunque affrontati razionalmente rimanendo ancorati alle basi scientifiche ed evitando interpretazioni affrettate e allarmistiche che potrebbero generare sfiducia e inutili paure nella popolazione. Al momento – ha aggiunto il ministro – le poche informazioni che arrivano dalla Cina indicano che le varianti che stanno alimentando questa nuova imponente ondata di contagi sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale, ancora quindi all’interno delle sottovarianti di Omicron. La stessa sottovariante BF.7, su cui si stanno concentrando timori probabilmente infondati, è una evoluzione della BA.5, già circola da tempo anche alle nostre latitudini ed è meno immunoevasiva delle varianti BQ che sono al momento dominanti in Europa e Nord America. Il salto evolutivo da monitorare con attenzione – ha puntualizzato Schillaci – sarebbe quello oltre i confini di Omicron, con la nascita di un’altra vera nuova variante di interesse, ma al momento questa rimane un’ipotesi non supportata da dati epidemiologici reali“.
Per quanto riguarda il fronte interno Schillaci ha annunciato di aver firmato” l’ulteriore proroga fino al 30 aprile 2023 dell’obbligo dell’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie, ivi compresi gli ambulatori e gli studi dei medici di medicina generale”. Schillaci ha riferito che è stato “rafforzato lo stretto monitoraggio delle varianti attraverso le cosiddette ‘flash surveys‘ condotte mensilmente in collaborazione con le Regioni, la piattaforma ‘I-Co-Gen’ dell’Istituto superiore di sanità che raccoglie informazioni continue sull’andamento delle varianti identificate nei principali laboratori italiani e lo studio delle varianti presenti nelle acque reflue”. E stato inoltre “definito il Piano di preparedness per la gestione della circolazione del Covid nella stagione invernale 2022-2023”. “E infine – ha annunciato il ministro – per rafforzare il monitoraggio sull’evoluzione epidemiologica derivante dai potenziali rischi legati alla situazione creatasi nella Repubblica Popolare Cinese, ho provveduto a convocare per la giornata di domani l’Unità di crisi prevista dal Dm 7 agosto 2019 quale Osservatorio del ministero sulla materia“.