Come ha confermato il suo legale alla BBC, Tate è stato arrestato assieme a suo fratello Tristan dopo un'irruzione nella sua casa a Bucarest, in Romania
Il controverso influencer online Andrew Tate è stato arrestato in Romania nell’ambito di un’indagine sulla tratta di esseri umani e sugli stupri. Come ha confermato il suo legale alla BBC, Tate è stato arrestato assieme a suo fratello Tristan dopo un’irruzione nella sua casa a Bucarest, in Romania. L’ex kickboxer è diventato famoso nel 2016 quando è stato espulso dal Grande Fratello britannico per un video diffuso da The Sun dove l’ex atleta minacciava di aggredire una donna per una questione di corna. Tate successivamente guadagnò ulteriore notorietà sui social per essere stato sospeso da Twitter. Il reintegro online avvenne dopo che l’uomo si scusò pubblicamente per un tweet folle dove sosteneva che le donne “dovrebbero assumersi la responsabilità per essere state aggredite sessualmente”. La direzione rumena per le indagini sulla criminalità organizzata e il terrorismo (DIICOT) ha rilasciato una dichiarazione, ma non ha nominato i fratelli Tate, affermando che due cittadini britannici e due cittadini rumeni erano sospettati di far parte di un gruppo criminale dedito al traffico di esseri umani. Le autorità hanno anche pubblicato un video del raid in casa Tate (l’uomo risiede lì da cinque anni) dove vengono mostrate pistole, coltelli e denaro, e successivamente Andrew che viene scortato ammanettato verso l’auto della polizia. Secondo i pm rumeni “i quattro sospetti (tra cui i fratelli Tate ndr) sembrano aver creato un gruppo criminale organizzato con lo scopo di reclutare, dare alloggio e sfruttare alcune donne costringendole a creare contenuti pornografici destinati a essere visti su siti Web specializzati a pagamento”. Prima di acquisire notorietà in tutto il mondo, Andrew Tate, un cittadino britannico nato negli Stati Uniti, ha combattuto professionalmente come kickboxer e ha vinto diversi titoli mondiali. Nel 2016 la polemica e l’espulsione dalla casa del GF e da Twitter, e successivamente la sospensione da altre piattaforme social media come Youtube, Facebook, Instagram e TikTok per video e post razzisti, misogini, violenti o ancor più veri e propri trollaggi come quello avvenuto pochi giorni fa contro Greta Thunberg su Twitter – dove è stato riammesso dopo l’avvio della fase Musk. Tate aveva trollato l’attivista ecologista elencando le sue 33 auto di proprietà, poi le aveva chiesto di poterle inviare una mail per scriverle quanto inquinavano nel loro insieme i suoi bolidi. La 19enne svedese aveva risposto con spiccato senso dell’ironia inventando un indirizzo di posta per “peni piccoli” che ha fatto il giro dei social. In queste ore, dopo l’arresto di Tate, la Thunberg ha preso la sua rivincita con una trollatina tweet molto buffa: “ecco cosa succede quando non ricicli i cartoni della pizza”.