Per i prezzi alla pompa si prospetta un rialzo di circa 18 centesimi al litro a partire da domenica prossima. Annullati i benefici ottenuti con il calo delle quotazioni di greggio
Il 2023 degli automobilisti italiani rischia di partire con una bastonata. Con il nuovo anno termina infatti lo sconto per abbattere il costo dei carburanti e al momento, secondo quanto si apprende, il governo Meloni non ha intensione di prorogare la misura. Per i prezzi alla pompa si prospetta quindi un rialzo di circa 18 centesimi rispetto ai valori attuali. Stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde è di 1,625 euro al litro, ai minimi da giugno del 2021. Il diesel è invece a 1,689 euro, cioè al minimo dal 31 gennaio 2022.
L’attuale taglio – già ridotto a dicembre rispetto ai 30 cent introdotti dal governo Draghi – vale per tutti, mentre la scelta del governo è quella di concentrare le risorse sui redditi più bassi. Rischia così di azzerarsi il beneficio delle ultime settimane favorito dalla discesa delle quotazioni del petrolio, calato di circa il 10% nell’ultimo mese e mezzo. La fine dello sconto sul prelievo fiscale comporta un aggravio di circa 10 euro per il pieno di un automobile di media cilindrata. Il prelievo fiscale, accise ed Iva, incide per oltre la metà del prezzo pagato ai distributori.