Scende ancora l’inflazione spagnola che in dicembre si ferma al 5,8% a fronte del 6,7% di novembre. Rispetto alla metà del 2022 il carovita spagnolo risulta pressoché dimezzato, grazie al calo dei costi energetici e dei carburanti. Rimangono marcati viceversa i rincari degli alimentari. La flessione, attesa, è però superiore alle stime degli analisti. Il governo spagnolo ha da poco varato un nuovo pacchetto di aiuti contro il carovita da 10 miliardi di euro. Dal 2021 gli aiuti decidi da Madrid ammontano a 45 miliardi di euro. Per il 3 gennaio è in calendario la diffusione dell’inflazione tedesca, il giorno dopo arriverà la rilevazione francese. Il dato italiano verrà reso noto dall’Istat il prossimo 5 gennaio. Sia per l’Italia che per la Germania è attesa una decelerazione rispetto all’ 11,8% e al 10% rilevati in novembre. Il 6 gennaio, infine, Eurostat pubblicherà il dato relativo all’intera area euro.
I paesi europei iniziano a beneficiare della flessione dei prezzi energetici. Il gas è tornato in questi giorni su valori inferiori a quelli antecedenti l’invasione in Ucraina e viene attualmente scambiato a 76 euro al megawatt/ora (a fine agosto si erano raggiunti i 340 euro). In discesa anche il costo di benzina e diesel con quotazioni del petrolio scese di circa il 10% nell’ultimo mese e mezzo. Inizia forse a farsi sentire anche la stretta monetaria avviata dalla Banca centrale europea lo scorso luglio con i tassi di interesse alzati nei mesi seguenti fino al 2,5%. Un aumento del costo del denaro che frena l’economia ma raffredda i prezzi, riavvicinando l’inflazione a quel 2% considerato il valore ottimale da Francoforte. Se il quello spagnolo dovesse essere il primo di una serie di dati che indicano un rallentamento del carovita la Bce potrebbe scegliere di rallentare i tempi della sua stretta monetaria portando sollievo a mercati ed economia.