I DATI DELLA POLIZIA – Reati in aumento del 3%, ma sotto i valori del 2019. Preoccupano le violenze sessuali, +16% sull’anno precedente e i femminicidi (122 donne uccise su un totale di 302 omicidi). Ma il dato più rilevante riguarda i reati commessi da minori, tutti in aumento a doppia cifra rispetto al 2019
Aumentano i reati commessi dai minori rispetto al periodo pre-pandemia, ,mentre in generale nel confronto fra 2022 e 2019 i reati commessi sono in calo. Il consuntivo della direzione centrale della polizia criminale riferito all’anno che va concludendosi conferma l’allerta sui crimini di cui sono protagonisti i più giovani. Rispetto ai primi 10 mesi del 2019, appunto, sono aumenti del 35,3% gli omicidi volontari, del 65,1% i tentati omicidi per mano di minorenni. Il vero boom ha riguardato le rapine: +75,3%. Una tendenza che riguarda solo i giovani. Infatti, da gennaio a novembre scorso sono aumentati del 3% i reati rispetto allo stesso periodo del 2021, come spiegato nel corso della conferenza al Viminale del capo della polizia Lamberto Giannini e del prefetto Vittorio Rizzi. Un incremento che non è però tale da raggiungere i livelli pre-pandemici: i dati relativi ai primi 11 mesi del 2022 si sono, infatti, attestati su valori inferiori a quelli del 2019. Il rapporto segnale in generale come l’Italia sia il terzo Paese più sicuro in Europa per numero di omicidi commessi: nei primi 10 mesi del 2022 sono stati 309, di cui 122 con vittime donne. Un altro segnale di allerta arriva dalle violenze sessuali: rispetto al 2021, si rileva un aumento del 15,7 per cento.
I reati commessi da minori – Confrontando i primi dieci mesi dell’anno del 2019, dunque nel periodo pre-Covid, con quelli del 2022 si registra un aumento del 14,3% dei minori denunciati e arrestati, con punte che riguardano alcuni tipi di reati: attentati +53,8%, omicidi volontari +35,3% (17 in valore assoluto nel 2019, 23 nel 2022), tentati omicidi +65,1%, +33,8% lesioni, +50% percosse, +75,3% rapine (+91,2% per quelle in pubblica via). Dal consuntivo della polizia diffuso oggi emerge come il dato generale sui furti è invece inferiore a quello del periodo pre-pandemia: era di 887.905 nei primi dieci mesi del 2019, di 782.391 nello stesso periodo del 2022. Analizzando i primi dieci mesi dell’anno, si registra un aumento del 20% circa dei furti rispetto al 2021. Nello stesso periodo di riferimento le rapine crescono del 18,2%.
Omicidi, un tasso dello 0,6% – Nel 2022 sono stati registrati 309 omicidi, con un aumento del 3% rispetto al 2021. Una diminuzione si rileva, invece, per i delitti commessi in ambito familiare o affettivo, che da 146 scendono a 137 (-6%). Rispetto allo stesso periodo del 2021 risulta in flessione sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 77 scendono a 65 (-16%), sia le relative vittime donne, che passano da 69 a 59 (-14%). Confrontando il numero degli omicidi volontari in Europa per 100mila abitanti, su 32 Paesi presi in esame, l’Italia con un tasso dello 0,6% risulta il Paese più sicuro, seconda solo a Norvegia e Svizzera. La Germania ha un tasso dello 0,9%, il Regno Unito (Inghilterra e Galles) il doppio dell’Italia (1,2%) e la Francia più del doppio (1,4%). Secondo il report della polizia, l’analisi è confermata dall’indagine effettuata dall’Eurostat, secondo cui l’Italia appare uno dei Paesi più sicuri con uno dei più bassi rapporti tra numero degli omicidi e popolazione. A fronte dei 26 omicidi avvenuti a Roma (su una popolazione di oltre 4, 2 milioni di abitanti) e dei 19 a Milano (su oltre 3,2 milioni di abitanti), Bruxelles ha rilevato 179 omicidi (su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti), Parigi ne registra 100 (su 2,1 milioni di abitanti).
Femminicidi e violenze sessuali – Nel 2022 ci sono stata 122 vittime donne, di cui 100 uccise in ambito familiare o affettivo. Quasi la metà dei femminicidi, 59, sono avvenuti per mano del partner o ex partner. L’aumento del numero delle vittime di genere femminile è del 3%, uguale all’incremento generale dei femminicidi. Confrontando i primi 10 mesi del 2022 con quelli del 2021, si rileva invece un aumento quasi del 16% delle violenze sessuali in Italia. Diminuiscono del 10,3% gli atti persecutori o stalking e c’è anche un calo del 3,9% dei maltrattamenti in famiglia.
Le truffe su internet – Due truffe su tre vengono commesse on–line: nel dettaglio tale percentuale è del 68,2% nei primi dieci mesi del 2022, con un marginale incremento rispetto allo stesso periodo del 2021, in cui tale valore si attestava al 66,3%. Lo spostamento sulle piattaforme digitali che ha riguardato ogni aspetto della quotidianità (dallo stile di vita, al lavoro, allo studio, al divertimento) ha evidentemente interessato anche i modus operandi criminali. Dopo l’impennata dei reati informatici (come il phishing, gli spyware, i ransomware e il social engineering) registrata nel 2021, si assiste però nel 2022 ad una loro prima lieve flessione (-15%), che dovrà essere confermata con il consolidamento dei dati, ma che potrebbe indicare il rafforzamento delle strutture informatiche e dell’attività di contrasto delle forze di polizia.
I latitanti – Da gennaio a fine novembre 2022 sono stati catturati 1.369 latitanti in 64 Paesi, 26 in più del 2021. Di questi, 654 erano latitanti attivi, vale a dire ricercati dalle autorità giudiziarie italiane in 40 Paesi: in ambito europeo, il 22% dei soggetti è stato arrestato in Romania, il 18% in Spagna, il 14% in Germania, il 12% in Francia e a seguire negli altri Paesi, mentre a livello extraeuropeo spicca l’Albania per numero di arresti (36 persone complessivamente). È quanto dal report sull’attività del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip). I latitanti passivi, ricercati dalle autorità giudiziarie estere e catturati dalle forze di polizia italiane, sono stati 715, ricercati da 64 Paesi: a livello europeo per lo più da Romania (30%), Germania (20%) e Francia (8%). Dei 1369 latitanti, 72 sono stati arrestati attraverso la rete Enfast (European National Fugitive Active Search Team), il network che opera sulle 24 ore e che collega i team che si occupano della ricerca e cattura a livello internazionale dei ricercati (+10% rispetto al 2021 quando erano stati 65). Dei latitanti catturati 138 soggetti appartengono al crimine organizzato e 24 ad organizzazioni mafiose (2 a cosa nostra, 7 a ‘ndrangheta, 9 a camorra, 3 a mafie pugliesi e 3 a mafie straniere).