Le sirene di difesa aerea che risuonano in tutta l’Ucraina, le bombe nel Donbass e nella regione russa di Belgorod. Ora anche la Crimea: nella mattinata ci sono state forti esplosioni a Sebastopoli, la città principale della regione occupata dai russi. Il sistema di difesa antiaerea è entrato in funzione. “Forti esplosioni, la difesa aerea sta funzionando. Niente panico“, si legge sul canale Telegram ChP Sevastopol. Secondo alcuni residenti, che hanno postato foto sui social, c’è stata un’esplosione così potente da esser definita “la più forte mai sentita“. Anche l’Agenzia atomica lancia l’allarme dopo che forti esplosioni sono state udite nuovamente vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Intanto resta l’allerta in tutta l’Ucraina: quattro civili sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti a causa del massiccio bombardamento russo di ieri, giovedì 29 dicembre. Oggi intorno alle ore 11 un allarme aereo è scattato di nuovo a Kiev e nel resto del Paese. Nelle ultime ore la regione più colpita è quella di Kherson, dove i russi hanno sferrato 81 raid aerei con razzi e colpi di artiglieria. “I razzi nemici hanno colpito un negozio, infrastrutture critiche, industrie, appartamenti privati”, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale, Yaroslav Yanushevych. Nella città di Semenivka, nella regione di Chernihiv, un altro attacco con cannoni d’artiglieria. “Si sa di una persona morta”, riferisce il vice capo dell’ufficio di presidenza Kyrylo Timoshenko, “l’elettricità è stata interrotta in città”.
Anche le forze ucraine hanno colpito oggi una società industriale nella città di Shebekin, nella regione russa di Belgorod al confine con l’Ucraina: lo ha reso noto il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov. “Non ci sono vittime. I proiettili hanno colpito l’area di un’impresa industriale: le finestre sono rotte, la recinzione è danneggiata”, ha detto Gladkov. Secondo il governatore, le esplosioni nella regione continuano, ma al momento non ci sono notizie di altri siti danneggiati, né di feriti o vittime. In serata a prendere la parola è stato il presidente Zelensky che ha assicurato: “Le forze ucraine mantengono le loro posizioni contro le truppe russe nella regione orientale del Donbass e stanno facendo piccoli progressi in alcune aree. Nel complesso manteniamo le nostre posizioni. Ci sono anche alcune aree del fronte dove stiamo avanzando un po’”.
A Kiev la giornata era cominciata già prima dell’alba con un primo allarme risuonato alle 2 di mattina. Diverse esplosioni sono state registrate nella capitale, mentre l’amministrazione ha chiesto ai cittadini di ripararsi nei rifugi per fuggire agli attacchi russi. Il governatore della regione di Kiev, Olekskiy Kuleba, su Telegram ha parlato di “un attacco condotto con droni” che ha colpito infrastrutture, ma non ha causato vittime. L’amministrazione militare di Kiev ha precisato che sono stati cinque i droni Shahed che sono entrati nello spazio aereo della capitale ucraina e che sono stati tutti abbattuti dalle forze della difesa. I droni lanciati dai russi hanno però colpito un edificio dell’amministrazione a Holosiiv, distruggendolo parzialmente, e danneggiato un appartamento vicino.