Capodanno con il botto a Gstaad. A Napoli senza neanche il BOT. Sotto il Vesuvio si balla gratis sul lungomare sotto le stelle, a Gstaad al Palace bisogna sborsare duemila franchi svizzeri a cranio. Sulla Promenade hanno aperto le loro vetrine le migliori banche che vendono soldi come li accanto Pernet espone il cognac Luis XIII, trecentomila euro la bottiglia grande, invecchiato nel barique. Da Pernet, la “gioielleria” del palato, si entra con la stessa soggezione con la quale si entra da Graff, il più grande diamantologo del mondo, che vende pietre sberluccicanti a svariati carati.
L’industriale chimico Gianni Musso, chicchissimo nel suo tweed, riceve nel suo chalet di design per bollicine e foie gras. Come la regina d’Inghilterra ha quattro corgi che gli scodinzolano fra i piedi. Dilemma: chi sarà la dama da lui prescelta per la cena di gala placé allo Yatching Club per la presentazione del libro biografico Christian Dior? Chi è invitato è da Mick Flick, erede della Mercedes, nel suo chalet, regno di riccanza a oltranza, ma tutto rigorosamente protetti dalla privacy? Gagosian, la multinazionale dell’arte contemporanea, inaugura il nuovo spazio. Simpatici quei due vecchietti, vestiti uguali, Gilbert and George, che si dipingono in mezzo a collage colorati fatti di ossa.
Verranno Fanny Ardant e Micki Rourke ospiti da Roman Polanski? Si sono visti la scorsa primavera sul set del suo ultimo film “The Palace”, una commedia dai toni sarcastici, dove Carla Milesi di Gresy ha investito la sua piccola quota da appassionata del Grande Cinema. Altra differenza tra Napoli e Gstaad? La prima è il set naturale di Natale in casa Cupiello, ad alta quota abbiamo Capodanno in casa Milesi di Gresy. Come entri nel vecchio chalet del settecento, accanto alla fattoria di Lorenz Bach, si respira aria di festa e di tradizioni, le galline coccodè fanno le uova e le mucche tutti i giorni sono da mungere. Carla ne ha fatto casa di famiglia, laboratorio di idee e home gallery. Fa sculture in cemento, scrive libri e cucina. La mondanità di Gstaad, quel jet set in picchiata, lo osserva da lontano come se avesse il cannocchiale rovesciato. Quel palcoscenico di comparse ibernate dai troppi lifting, che indossano pellicce di cincillà spazzamarciapiedi anche se fanno quindici gradi, che ogni tre parole infilano un divine… “Investire sul maestro Roman, è un omaggio al cinema, che ho sempre adorato”. Ma cosa si sta preparando nel fascinoso chalet di Carla per l’ultimo dell’anno? Il menu è quello di sempre, salmone, fois gras, gigot d’agneau, cotechino con lenticchie, panettone di Milano. Dodici ospiti che, con lei, si avvicenderanno ai fornelli, e ad apparecchiare il grande tavolo di cemento della sala da pranzo, fatto da lei.
Ritornerà Madonna? L’anno scorso l’hanno vista, liftatissima da essere scambiata per la figlia, a un party super blindato dello stilista Ermanno Scervino che inaugurava la sua boutique sulla Promenade. Ogni anno un’ouverture, quest’anno sulle alte vette di Sankt Moritz. I russi che se ne fregano delle sanzioni sono ritornati a festeggiare il loro Capodanno ortodosso e qui è una buona notizia. Il solito dilemma da social climber con picozza pronta a infierire sulle leggende da jet set, in via d’estinzione. Sankt Moritz sarà pure glamour, ma ci vanno i nouveaux riches, Gstaad è piu raffinata. E Cortina? “Cortina è la piu’ bella”, mi dice Ermanno Scervino, la sua prima boutique l’ha aperta qui 40 anni fa.
Erede del Carrefour, la risposta dei francesi a Esselunga, Julien Petispas, ha inaugurato un fiammante chalet, vicino di casa di Andrea e Tatiana Casiraghi, con discoteca al piano di sotto. Champagne a fiume e djsetting di Elvis Polanski, figlio di Roman, fra i piu richiesti. Altro che Gianluca Vacchi che l’anno scorso metteva dischi all’”Ultima”, resort con costellazioni di stelle. Ed è stata davvero la sua ultima apparizione ad alta quota.