Per il cenone di fine anno va forte il granchio blu. Lo propongono le avanguardie della gastronomia. Sta attaccando l’ecosistema perché è una specie aliena ma è anche buona da mangiare: lo hanno scoperto gli chef che sempre più spesso la propongono ai buongustai. Tradizione o innovazione? Tasche piene o tasche vuote? Meditazione interiore o tuffo nell’oblio tanto domani è il nuovo anno e si ricomincia da capo? Ci sono molti modi per interpretare San Silvestro. Ma il comun denominatore è sempre lo stesso: le gambe sotto il tavolo, una tovaglia sulla quale adagiare le portate, un buon vino da assaporare aspettando la mezzanotte. Si può puntare su piatti tradizionali, le ostriche e il caviale, lo zampone e il cotechino. Oppure sul granchio blu del ristorante. Con le immancabili lenticchie, che si dice portino soldi nell’anno nuovo (ma per pagare certi cenoni ci vorrebbero in anticipo sulla fiducia).
Se per la gran cena casalinga vale la regola del gusto personale e delle abitudini familiari, ci sono molti ristoranti che propongono raffinate occasioni per attendere il 2023. Ecco una breve scorribanda nelle principali offerte su e giù per l’Italia. Saranno quattro milioni e mezzo gli italiani che per festeggiare l’arrivo del nuovo anno hanno scelto uno dei 70 mila ristoranti aperti per il veglione: mezzo milione in più rispetto all’anno passato. E il brindisi sarà con bollicine rigorosamente made in Italy nel 66 per cento dei locali: anche in questo caso in crescita del 60 per cento, come dicono i dati di Fipe Confcommercio.
Antonino Cannavacciuolo ha un ristorante “neo tristellato”: Villa Crespi a Orta San Giulio, Novara. Dieci portate per 450 euro (bevande escluse) con un connubio fra tradizione partenopea che scorre nel suo sangue e il Piemonte. Qualche esempio? Plin di anatra con la zuppetta di fegato grasso accompagnati da latte di bufala e spaghetto allo zafferano, ricci di mare e quinoa croccante.
Massimo Bottura nella sua Osteria Francescana (tre stelle) di Modena mantiene top secret le portate. Lascia un solo indizio: i piatti sono dedicati alle canzoni dei Beatles. Una passione per lui il quartetto di Liverpool: dopo il lockdown aveva riaperto il locale con il menù With a little help from my friends. Il prezzo? Mille euro.