Cronaca

Ratzinger, il suo testamento spirituale: dal “vi prego, non lasciatevi distogliere dalla fede” alla riflessione sul rapporto con la scienza

Diffuso in serata dalla Santa Sede il testo integrale del documento lasciato dal Papa Emerito: dai ringraziamenti agli appelli, fino alla riflessione teologica in merito al rapporto tra le varie discipline. Il testo reca la data del 29 agosto 2006 ed è stato quindi scritto nel secondo anno di pontificato

“A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono”. È il passaggio più forte del testamento spirituale del Papa emerito Benedetto XVI, morto il 31 dicembre 2022 all’età di 95 anni. Il testo reca la data del 29 agosto 2006 ed è stato quindi scritto nel secondo anno di pontificato. “Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, – scrive Ratzinger – lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza — le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro — siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”.

Nel suo testamento, Benedetto XVI ribadisce tutte le profonde convinzioni che hanno sempre animato la sua lunga esistenza: prima da giovane sacerdote, poi da teologo, professore, arcivescovo, cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e, infine, da Papa, sulla cattedra più alta della Chiesa cattolica. “Sono ormai sessant’anni – scrive Ratzinger – che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo. Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera”.

Non manca nemmeno un ringraziamento per tutti coloro che hanno animato la sua lunga esistenza: “Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene”. Con un pensiero di gratitudine per i suoi genitori, sua sorella Maria e suo fratello Georg, scomparsi da tempo. E, infine, “di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato”. “E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria”.

Twitter: @FrancescoGrana