Il 2022 va verso la sua conclusione e per i partiti è tempo di fare bilanci. A tre mesi dalle elezioni politiche che hanno riportato la destra al governo, i sondaggi confermano, nella sostanza, quanto espresso dagli italiani alle urne il 25 settembre: Fratelli d’Italia è il primo partito del Paese. Ma dall’insediamento a Palazzo Chigi la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha rafforzato la sua leadership. Il suo partito ora ha superato il 31%, seguito, seppur a distanza, dal Movimento 5 Stelle. Dopo il sorpasso al Partito Democratico di fine ottobre, i pentastellati si confermano la seconda forza politica del Paese con il 17,6%, staccando di oltre un punto il partito del segretario dimissionario Enrico Letta.
Lo dimostra il sondaggio realizzato da Ipsos per Il Corriere della Sera che dipinge il quadro delle preferenze politiche degli italiani alla chiusura del 2022. Giorgia Meloni può guardare con soddisfazione alle sue prime settimane di governo. Trainato dal suo ruolo di presidente del consiglio, l’indice di gradimento della leader di FdI rimane stabile a 58, il più alto trai suoi colleghi. Flette leggermente l’indice di gradimento dell’esecutivo: un punto in meno, da 55 a 54. Un risultato tutto sommato positivo se si pensa che il governo ha dovuto fronteggiare lo scoglio di una legge di bilancio da approvare a tempo di record. Nonostante tutte le contraddizioni che si è portata dietro la manovra, non diminuisce l’apprezzamento degli italiani.
A seguire Meloni nella classifica dei leader più apprezzati è Giuseppe Conte: il presidente del M5S si attesta a quota 32, confermando un secondo posto in linea con il posizionamento del movimento rispetto agli altri partiti. Conte si piazza davanti ai capi delle altre forze politiche della maggioranza Salvini (27) e Berlusconi (24). Dietro di loro Calenda, col 22, in crescita di 2 punti rispetto a novembre. Calano invece Fratoianni (-3) e Bonelli (-2), raggiunti da Renzi a quota 16.
Per quanto riguarda gli orientamenti di voto, oltre il podio occupato, come abbiamo visto, da FdI, M5S e Pd, troviamo la Lega. Il partito di Salvini guadagna mezzo punto dalle ultime rilevazioni: 7,8%. Un punto percentuale in meno, in ogni caso, rispetto al già deludente 8,8% raggiunto alle politiche. Seguono Azione/Italia viva, stabile al 7%, e Forza Italia: il partito di Berlusconi conferma il trend di discesa che aveva dimostrato nelle scorse settimane e si attesta a quota 6,2%, due punti percentuali in meno rispetto al dato del 25 settembre. Nel complesso il centrodestra ottiene sulla carta il 46,8% delle preferenze e si mantiene stabile. Ma è possibile notare come i voti degli elettori dei suoi elettori si siano redistribuiti nell’ultimo anno. Mantenendo nel corso dei mesi un bacino elettorale sostanzialmente simile, nel 2022 nel centrodestra si è assistito a un significativo travaso di voti da Lega e FI a favore di FdI.
Subisce un ulteriore calo il centrosinistra (-1,4%) e scende al 22,1%, -4% rispetto alle politiche. La crisi del Pd è argomento noto ormai. Per comprenderla meglio è possibile inserirla nell’analisi delle indicazioni di voto dei diversi gruppi socio demografici. Partendo dal presupposto che FdI, sia pure con valori diversi, risulta il primo partito presso quasi tutti i segmenti sociali (le eccezioni sono i disoccupati e gli studenti che preferiscono i 5 Stelle), il principale partito di sinistra italiano non raggiunge la maggioranza relativa in nessuno dei bacini sociali a cui storicamente fa riferimento. Tra le forze di opposizione, gli operai preferiscono il Movimento 5 Stelle al Pd, così come gli studenti (il M5S ha la maggioranza relativa con il 25,8%) e i disoccupati (da questo gruppo i pentastellati ottengono il 26,9% delle preferenze, superiore anche al 25,7% di FdI). Il principale partito della coalizione di centrosinistra è la seconda forza politica preferita da imprenditori, liberi professionisti e dirigenti (15,7%). Ma soprattutto da quasi un quarto dei pensionati italiani.