Sono giorni di raid, esplosioni, allarmi aerei e di morte quelli che portano alla fine del 2022 in Ucraina. Dopo oltre 10 mesi di conflitto e con lo stallo diplomatico che permane, non si ferma l’offensiva militare dei due schieramenti. Kiev comunica che quella di ieri è stata una giornata di gravi perdite tra le fila russe: 200 militari di Mosca sono stati uccisi solo nell’oblast di Kherson, con il totale nelle ultime 24 ore che supera le 700 vittime. Mentre sono sei, sempre secondo le informazioni fatte circolare dagli alti gradi militari ucraini, le vittime civili degli ultimi attacchi russi in tutto il Paese.
Se tra la popolazione e gli osservatori era emersa la speranza che le festività portassero con sé anche un rallentamento del conflitto, le previsioni degli esperti offrono una lettura opposta. Secondo l’intelligence britannica, infatti, la Russia potrebbe lanciare un altro attacco missilistico sul territorio ucraino nei prossimi giorni per cercare di minare il morale della popolazione durante il periodo festivo. E anche oggi è infatti scattato l’allarme aereo in gran parte del Paese. Almeno una decina di esplosioni sono state udite a Kiev, secondo i giornalisti dell’Afp e le autorità locali che hanno invitato i residenti a mettersi al riparo. Tra gli edifici colpiti anche un hotel nel centro di Kiev, mentre il sindaco fa sapere che una persona ha perso la vita in questo attacco. Dall’altra parte, esplosioni sono state udite all’aeroporto di Dzhankoi, nel nord della Crimea, annessa unilateralmente dalla Russia.
Zelensky e gli altri rappresentanti dell’esecutivo di Kiev continuano a spingere la resistenza fornendo numeri sulle vittorie sul campo di battaglia e sulle vittime nemiche. Dall’altra parte, anche Mosca ha bisogno di tenere alto il morale delle truppe, piegate da oltre 10 mesi di guerra senza interruzione. “L’imminente festa di capodanno rimane non solo una buona tradizione popolare, ma acquista anche un significato più profondo, essendo un simbolo delle nostre speranze per un futuro pacifico. La nostra vittoria, come il nuovo anno, è inevitabile”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, nel suo messaggio di fine anno. Inoltre, il Cremlino ha anche pensato di esentare dall’imposta sul reddito i soldati e gli impiegati statali schierati in Ucraina. Il portavoce Dmitri Peskov ha spiegato che l’esenzione riguarderà soldati, polizia, membri dei servizi di sicurezza e altri dipendenti statali in servizio nelle quattro regioni occupate, che non dovranno più fornire informazioni sulle “loro entrate, le loro spese, i loro beni”.
Anche Vladimir Putin ha parlato del conflitto nel corso del suo consueto discorso di fine anno: “La correttezza morale e storica è dalla nostra parte”. L’anno appena trascorso, ha aggiunto, è stato ricco di “eventi veramente decisivi e importanti” che “pongono le basi per la nostra vera indipendenza. Questo è ciò per cui combattiamo oggi, proteggere il nostro popolo nei nostri territori storici, nelle nuove entità costitutive della Russia“, ha aggiunto riferendosi alle regioni ucraine che la Federazione sostiene di aver annesso. Proprio su questo aspetto il presidente ha dichiarato che “l’Occidente ha mentito sulla pace mentre si preparava all’aggressione e ora lo sta ammettendo apertamente, senza esitazione. E sta cinicamente usando l’Ucraina e il suo popolo per indebolire e dividere la Russia. Non abbiamo mai permesso a nessuno di farlo e mai lo faremo”.