Legumi, patate, latte, formaggio, uova, verdura e frutta, cereali, farina e pane. È questa la lista degli alimenti per cui, dal primo di gennaio, il governo spagnolo ha previsto il taglio dell’Iva. Approvato il 27 dicembre, il decreto reale è entrato in vigore con l’inizio del 2023. L’obiettivo è quello di ridurre il prezzo finale di circa 7.000 prodotti venduti in oltre 19.000 negozi. Tutti questi alimenti erano precedentemente tassati con un’aliquota molto ridotta del 4%, ora abbattuta allo 0% per un massimo di sei mesi o fino a quando l’inflazione di base non scenderà al di sotto del 5,5%. L’olio e la pasta subiranno una riduzione dell’Iva dal 10% al 5%, mentre il resto dei prodotti alimentari, tra cui la carne e il pesce, manterrà intatto il livello di tassazione.
La riduzione dell’aliquota sugli alimenti fa parte di una serie di misure economiche annunciate la scorsa settimana dal governo spagnolo per combattere il carovita che erode il potere d’acquisto dei cittadini. Tra queste, anche l’estensione dei controlli sugli affitti e sugli sfratti. Il primo ministro Pedro Sanchez aveva annunciato le misure nel discorso di fine anno. I tre pacchetti di misure approvati dall’inizio della guerra in Ucraina, ha spiegato Sanchez, costeranno circa 45 miliardi di euro, di cui 10 miliardi per l’ultimo ciclo. Il capo del governo ha sottolineato come l’obiettivo sia “proteggere le classi medie e lavoratrici, dato l’aumento del costo della vita, dell’energia e del cibo”. Sebbene l’inflazione in Spagna sia diminuita drasticamente negli ultimi mesi – dal picco del 10,8% raggiunto a luglio, è scesa fino al 5,8% di dicembre – molti spagnoli continuano a soffrire gravemente della crisi iniziata con la pandemia di Covid-19 nel 2020 e peggiorata dallo scoppio della guerra a febbraio.
Per i primi sei mesi del 2023 il governo manterrà il taglio delle accise sull’energia elettrica, passate dal 10% al 5%, emettendo un nuovo assegno di 200 euro in sostegno di chi guadagna meno di 27mila euro l’anno. Dell’assegno dovrebbero beneficiare circa 4,2 milioni di famiglie. Inoltre, è stata estesa la sospensione degli sfratti per i nuclei meno abbienti, una misura in vigore dallo scoppio della pandemia. Infine, i viaggi sui treni a breve distanza resteranno gratuiti per i pendolari per tutto il 2023, e al pacchetto verrà aggiunto il trasporto urbano a media distanza su ruote.