La premier firma il Dpcm che sancisce il cambio della guardia sulla gestione dei lavori nelle 4 Regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. Festeggiano i governatori del centrodestra di Abruzzo e Marche, Marsilio e Acquaroli. Critica del centrosinistra: "Il governo non ha voluto ascoltare i tantissimi sindaci e le tantissime associazioni, un grave errore"
La premier Giorgia Meloni firma il Dpcm che nomina il senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli nuovo commissario per la ricostruzione post-sisma. Il governo ha quindi scelto di sostituire Giovanni Legnini, che negli ultimi tre anni aveva coordinato i lavori nelle 4 Regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. Al suo posto arriva l’ex sindaco di Ascoli Piceno, accolto con entusiasmo dai due governatori di FdI di Abruzzo e Marche, Marco Marsilio e Francesco Acquaroli. Protestano invece le opposizioni, in particolar modo il Pd, che accusa il governo di non aver dato ascolto ai sindaci, alle forze sociali ed economiche, ai comitati e alle associazioni delle zone colpite dal sisma “che chiedevano con forza che il lavoro del commissario Legnini non fosse interrotto“.
Palazzo Chigi augura buon lavoro a Castelli “per questo impegnativo compito, per il quale la sua esperienza di amministratore e la sua conoscenza del territorio saranno preziosi“. Il governo al contempo “ringrazia per il lavoro sin qui svolto il commissario uscente Giovanni Legnini”, che mantiene il ruolo di commissario per Ischia. Legnini in un nota commenta la decisione: “A Castelli vanno i miei auguri di buon lavoro, insieme alla piena disponibilità a favorire un ordinato passaggio di consegne“. “Ho esercitato la funzione commissariale per 34 mesi con totale dedizione, passione ed imparzialità, sempre avendo a mente la sofferenza delle persone e delle imprese colpite dai terremoti del 2016-2017″, sottolinea Legnini.
“Quello voluto dal presidente del consiglio Meloni é un avvicendamento che condivido in pieno”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. “Sono sicuro che il senatore Castelli – aggiunge Foti – saprà dare la decisiva accelerazione ai quasi 10mila cantieri avviati in questi anni, molti dei quali rimasti bloccati da scelte scellerate e da una burocrazia inaccettabile”. Per il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, Castelli “saprà profondere in questo ruolo esperienza, impegno e consapevolezza delle richieste dei territori”. “Abbiamo lavorato bene e ottenuto risultati con il commissario Legnini in questi anni. Sono certo che lavoreremo altrettanto bene e in perfetta continuità con Castelli commissario – ha aggiunto il governatore”. “Sono certo – aggiunge il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – che potremo iniziare una nuova fase della ricostruzione dei nostri territori colpiti, sempre più in sinergia con le Regioni e con le comunità che stanno affrontando con grande determinazione questo percorso”.
Per il Partito democratico invece “il governo non ha voluto ascoltare i tantissimi sindaci, le tantissime associazioni della zona del cratere che chiedevano la conferma di Giovanni Legnini come commissario per la ricostruzione”, dice il senatore Walter Verini. “Ora il governo ha compiuto una scelta politica e ha nominato un esponente della destra che ci auguriamo faccia bene, nell’interesse delle popolazioni terremotate. Ma aver interrotto il lavoro di Legnini è stato un grave errore“, aggiunge il parlamentare dem. Sulla stessa linea la deputata marchigiana Irene Manzi: “Un grave errore che priva la gestione della Ricostruzione di un serio professionista che stava facendo uno straordinario lavoro”. Protestano anche i consiglieri regionali di centrosinistra in Abruzzo: “Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve”.