Come è possibile tutto questo? Semplice: l’artista ha messo “sotto contratto” i suoi animali andando a registrare il loro marchio così da poterli sfruttare per qualsiasi finalità commerciale
Nella vita di Taylor Swift ci sono solamente due grandi amori: la musica e la passione sfrenata per gli animali. La popstar americana infatti ha sempre mostrato attraverso i suoi canali social e videoclip musicali la presenza dei suoi gatti Meredith Grey, Olivia Benson e l’ultimo arrivato Benjamin Button. Tra loro però è Olivia ad aver ricevuto un premio molto ambito. La gattina ha raggiunto il terzo posto in una curiosissima classifica stilata da Forbes, la “Pet Rich List”. Olivia quindi, secondo i nomi presenti, sarebbe il terzo animale più ricco del mondo con un fondo complessivo di 97 milioni di dollari. Del resto si potrebbe dire che, come la mamma, anche Olivia è diventata imprenditrice a sua insaputa. Sul web infatti è stata lanciata sul sito di Taylor Swift la linea di merchandising dove la stessa gattina guadagna denaro. Meredith e Olivia figurano infatti nel merchandising del brano “Love Story”.
Come è possibile tutto questo? Semplice: l’artista ha messo “sotto contratto” i suoi animali andando a registrare il loro marchio così da poterli sfruttare per qualsiasi finalità commerciale. In una recente intervista al Time, la popstar ha confessato in merito: “Sono davvero ossessionata dai miei gatti. Posso dire tranquillamente di averli messi al primo posto tra le cose che influenzano più la mia vita”. E ancora: “Loro sono davvero fantastici, indipendenti, dignitosi e capaci di affrontare la loro vita. Abbiamo molti progetti insieme”. Curiosi ora di sapere chi troviamo nei primi due posti nella classifica degli animali più ricchi del mondo? In seconda posizione troviamo la gattina Nala Cat: oltre 4 milioni di followers su Instagram e un patrimonio di circa 100 milioni di dollari. Il vincitore invece è un cane, Gunther VI, pastore tedesco di proprietà della Gunther Corporation. Il suo valore? Oltre 500 milioni di dollari. Lavorando in smart working, ovviamente.