Azioni penalizzate a Wall Street anche dalle indiscrezioni sulla sua richiesta ai fornitori di meno componenti per gli airpod e i suoi orologi. Gli analisti prevedono che l’ondata di Covid e il suo impatto sulla forza lavoro faranno calare i ricavi del primo trimestre sotto il record di 123,9 miliardi di dollari segnato nello stesso periodo dello scorso anno
Inizio d’anno accidentato per Apple. Le azioni del gruppo nella seduta di martedì hanno perso terreno a Wall Street facendo scendere la capitalizzazione di mercato sotto i 2.000 miliardi. Mercoledì è arrivato un lieve recupero, ma è ben lontano il primo giorno di scambi del 2022, quando Cupertino divenne la prima società al mondo a raggiungere una capitalizzazione di 3.000 miliardi. A pesare sono le indiscrezioni sul fatto che il gruppo ha chiesto ai fornitori meno componenti per gli airpod e i suoi orologi. Che vanno ad aggiungersi alle difficoltà recenti dovute al Covid in Cina dove Apple assemblea più del 90% dei suoi iPhone e realizza un quinto dei suoi ricavi. Cupertino è stata costretta di recente ad accelerare i piani per diversificare la sua catena di produzione così da ridurre l’eccessiva dipendenza da Pechino.
Per Tim Cook si tratta di una sfida cruciale che però richiede tempo lasciando così Apple esposta a eccessive fluttuazioni, che sono alla base della revisione al ribasso dei ricavi e degli utili per gli ultimi tre mesi dell’anno. Gli analisti prevedono infatti che l’ondata di Covid e il suo impatto sulla forza lavoro contribuirà a un calo dei ricavi sotto il record di 123,9 miliardi di dollari segnato nello stesso periodo dello scorso anno, e a una contrazione dell’8% dell’utile.