Le esplosioni sono state udite nella notta nella città sul Mar Nero: "I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto due velivoli senza pilota sul mare nell’area di Belbek". Raid russi su Nikopol "con artiglieria pesante"
Due droni sono stati abbattuti dal sistema di difesa aerea russo sul mare vicino all’aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli. Continuano quindi le esplosioni in Crimea, che sta diventando un nuovo fronte caldo della guerra in Ucraina. “In mattinata, i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto due velivoli senza pilota sul mare nell’area di Belbek, tutti i servizi funzionano normalmente”, ha dichiarato il governatore della città Mikhail Razvozhaev. Le esplosioni sono state udite a Sebastopoli durante la notte. Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, ha riferito su Telegram che la difesa aerea è stata attivata nella città della Crimea almeno due volte. E la situazione sicurezza è destinata a peggiorare nei prossimi mesi, come preannunciato dall’intelligence ucraina: “Avvieremo una grossa offensiva a marzo“. Ma su possibili trattative, Mosca allontana la possibilità di vedere l’Italia come mediatrice e rispondendo così alle parole di Giorgia Meloni: “Ovviamente – ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova – considerata la posizione di parte presa dall’Italia, non possiamo vederla come un onesto mediatore o un possibile garante del processo di pace”.
Raid su Nikopol – Sempre nel corso della notte l’esercito russo ha colpito più volte i quartieri residenziali di Nikopol, città dell’Ucraina orientale che si trova di fronte a Zaporizhzhia. Il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, ha riferito che “i russi hanno colpito il centro del distretto con artiglieria pesante“. Sono stati danneggiati oltre alle abitazioni anche un gasdotto e una rete elettrica. Lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino intanto ha reso noto di aver respinto nell’ultimo giorno attacchi delle truppe russe vicino a 10 insediamenti a Donetsk e nel Lugansk.
L’attacco a Makiivka – La totale distruzione da parte delle forze armate ucraine di un edificio della città di Makiivka nella regione di Donetsk dove sono morti almeno 89 soldati russi fa pensare che nella struttura ci fosse anche un deposito di armi. Lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano: l’edificio – viene fatto notare – si trovava a soli 12,5 km dal settore della linea del fronte di Avdiivka, una delle aree più intensamente contese del conflitto. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che 89 militari sono stati uccisi nell’attacco avvenuto il giorno di Capodanno. Tra loro c’era il vice comandante del reggimento, il tenente colonnello Bachurin. L’esercito ucraino aveva affermato che fino a circa 400 soldati russi erano stati uccisi e altri 300 feriti, poi aveva specificato che il numero esatto era “in fase di chiarimento”. In ogni caso, quella avvenuta a Capodanno rappresenterebbe una delle perdite maggiori per le forze di Mosca.
Nuova offensiva di primavera – Le forze armate ucraine spingono sull’acceleratore e stanno pianificando una “seria offensiva” in primavera, come annunciato dal generale Kirill Budanov, capo dell’intelligence di Kiev, nel corso di una intervista all’Abc. Budanov ha spiegato che l’obiettivo è quello di “liberare l’intero territorio” ucraino dalla presenza russa e di “sconfiggere completamente la Russia”. I combattimenti saranno “più intensi a marzo”, ha previsto Budanov, precisando che aspre battaglie sono previste anche “in Crimea e nel Donbass”.