Nell’agenda svedese per l’Ue c'è un maggiore sostegno all’Ucraina e realismo sul libero mercato per bilanciare chi cerca di inondare l’Europa di aiuti di Stato, ma nessuna intenzione di sostenere gli Stati che hanno a che fare con gli sbarchi dal Mediterraneo. "Probabilmente ci sono argomenti tabù per i Democratici di Svezia - ha spiegato l'ambasciatore svedese in Ue, Lars Danielsson, che ha dato l'annuncio - Ma io ricevo istruzioni dal governo"
Durante la presidenza di turno del Consiglio europeo, a guida svedese, non ci sarà alcun Patto sull’immigrazione in Ue. L’annuncio arriva per bocca proprio dell’ambasciatore della rappresentanza permanente di Stoccolma a Bruxelles, Lars Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. Una presa di posizione, quella del neonato governo svedese di destra, che lascia l’Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo a gestire da soli i flussi provenienti dal Nord Africa.
Nell’agenda svedese per l’Ue c’è un maggiore sostegno all’Ucraina e realismo sul libero mercato per bilanciare chi cerca di inondare l’Europa di aiuti di Stato, ma nessuna intenzione di sostenere gli Stati che hanno a che fare con gli sbarchi dal Mediterraneo. Un piano, quello dell’esecutivo di Ulf Kristersson, che non a caso non trova alcuna opposizione da parte dell’estrema destra euroscettica dei Democratici Svedesi, il cui appoggio esterno all’esecutivo è fondamentale per l’attuazione di riforme interne al Paese: “Probabilmente ci sono argomenti tabù per i Democratici di Svezia – ha spiegato l’ambasciatore lasciando trapelare che l’influenza del partito estremista si è fatta sentire – Ma io ricevo istruzioni dal governo”. A Bruxelles “non credo che le persone siano molto preoccupate”, ha aggiunto chiedendo di guardare ai risultati della presidenza svedese tra uno o due mesi.
Secondo Danielsson la presidenza dell’Ue porterà comunque avanti il lavoro legislativo per il nuovo patto migratorio: “Faremo sicuramente avanzare il lavoro – ha spiegato – con piena forza”. Ma “non vedrete un patto migratorio completato durante la presidenza svedese”.
Uno schiaffo per i Paesi del Sud e in particolar modo per il governo di Giorgia Meloni. I Democratici Svedesi di Jimmie Åkesson, infatti, fanno parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) del quale Fratelli d’Italia è uno dei partiti cardine. E sono proprio i Democratici Svedesi, nonostante l’amicizia che li lega alla formazione della presidente del Consiglio, almeno stando alle parole dell’ambasciatore di Stoccolma a Bruxelles, ad aver insistito affinché nessun patto sulle migrazioni venisse siglato in questi sei mesi di presidenza svedese.