Continuano a salire i prezzi dei carburanti sulla rete italiana nonostante il tonfo delle quotazioni dei prodotti raffinati. Il ministro difende la scelta di azzerare il taglio delle accise per concentrare le risorse sugli aiuti contro il caro bollette. "Ma se i rialzi dovessero essere strutturali il governo è pronto intervenire di nuovo"
Continuano a salire, nonostante il tonfo delle quotazioni dei prodotti raffinati, i prezzi dei carburanti alla pompa. Staffetta Quotidiana rileva che Tamoil ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e di un cent quelli del gasolio. Mercoledì mattina i prezzi comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedevano la benzina al self service a 1,810 euro/litro (+4 millesimi) e al servito a 1,949 (+3) e il diesel a 1,872 euro/litro al self (+4, compagnie) e a 2,011 euro/litro servito (+3, compagnie 2,054, pompe bianche 1,925). Il Gpl servito è a 0,792 euro/litro, il metano a 2,384 euro/kg. Questo mentre il barile di Brent quota intorno ai 78 dollari, in forte calo rispetto alla media dello scorso anno quando dopo l’invasione russa dell’Ucraina è balzato ben oltre i 100 dollari ripiegando solo da settembre.
“Oggi è solo speculazione“, commenta in un’intervista alla Stampa il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, facendo eco alle accuse lanciate 9 mesi fa dal predecessore Roberto Cingolani e difendendo la scelta di azzerare il taglio delle accise per concentrare le risorse sugli aiuti contro il caro bollette. “Ma se i rialzi dovessero essere strutturali il governo è pronto intervenire di nuovo”. Quanto al gas “se il trend di calo dei prezzi proseguirà, già a fine gennaio avremmo effetti positivi sulle bollette“.
Sullo stop al taglio delle accise il ministro osserva che “quando è stato previsto il primo intervento sulle accise, con il precedente governo, ero vice ministro per lo Sviluppo economico. È stato fatto perché ci rendevamo conto che il prezzo sopra i due euro al litro era insostenibile per le famiglie e le imprese. In fase di approvazione della Legge di Bilancio abbiamo fatto un esame delle priorità e in questo ragionamento abbiamo deciso di intervenire stanziando 21 miliardi di euro contro il caro bollette. Con i livelli attuali di prezzo del gas e del petrolio, io credo che un eventuale sforamento dei 2 euro sarebbe solo speculazione. E comunque, se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo, il governo è pronto a intervenire”.