di Eleonora Padovani
Mi sono regalata l’abbonamento di sostenitrice a ilfattoquotidiano.it l’8 marzo, per la festa della donna. Mi sono sempre sentita sostenuta da il Fatto Quotidiano cartaceo e on-line e come donna e volevo ricambiare. Quando ho potuto ho acquistato anche i carnet da 30 quotidiani cartacei, per non privarmi del gusto di andare in edicola e da quella via acquistare qualche rivista o fumetto in più.
Intelligente scelta che permette di sostenere anche la filiera, chapeau. Questo nonostante un Isee di coppia di 20.000. Lo rifarò, a scadenza, anche se il mio Isee dovesse essere di 16.000. Il Fatto cartaceo mi assicura, in una lettura concisa di venti pagine, approfondimenti giudiziari e riflessioni laterali che mi aprono gli occhi e che non mi sento raccontare in tv. Immancabile il taglio ironico dell’editoriale e di Daniele Luttazzi, appuntamenti imperdibili per gli appassionati di satira e verismo, come me.
Ho accesso al sito senza pubblicità e posso leggere l’archivio del quotidiano cartaceo con una settimana di ritardo: questo leggero gap temporale sull’imminente mi permette spesso di farmi un’opinione leggermente più distaccata rispetto all’assillo dei telegiornali nazionali, che schivo, salvo rare eccezioni. Partecipare alle redazioni on-line e poter scrivere qualche post o proporre petizioni mi permette di sentirmi partecipe alla riflessione pubblica e tiene in allenamento le mie capacità di critica, ascolto concentrato e scrittura.
Scrivere un post e poi vederlo pubblicato mi dona inoltre quei 20 minuti di notorietà pop che Andy Warhol sapeva, in anticipo sui social, che tutti noi avremmo voluto, prima o poi. Stare con la redazione è fare cittadinanza attiva è un luogo dove siamo tutti coinvolti, con una bella moderazione, ma con libertà di opinione. Interessante anche l’ascolto del podcast che racconta gli articoli de il Fatto Quotidiano in un minuto: per il tempo di un caffè ci si fa una panoramica utile degli articoli che poi si vogliono leggere.
Il Fatto quotidiano online è terzo solo al sito di Repubblica e Corriere della Sera, mi informa il direttore Peter Gomez con un bel messaggio di auguri via mail, di quelli che non si cestinano a priori e neanche dopo averlo letto perché è un articolo a sua volta, ma rivolo a me, come parte di qualcosa di una comunità.
Però, mi dico, non male essere subito dopo ai due maggiori quotidiani nazionali sostenuti dagli industriali e dal mainstream. E questo dice tutto. Il Fatto è anche Mio, sono anch’io, siete anche voi che lo leggete, ci scrivete, lo finanziamo, lo finanziate. Non ci sono lobby, politici, industrie dietro. Ci siamo noi. Sosteniamo il Fatto per sostenere la libertà di stampa, di espressione, per Costituzione. Grazie.