La decisione francese di dare all’Ucraina corazzati da ricognizione AMX-10 RC, veicoli su ruote, veloci e silenziosi, con un cannone calibro 105 mm, ha costretto anche il cancelliere Olaf Scholz a rompere gli indugi e annunciare la consegna a Kiev di carri da difesa Marder e una batteria antimissile Patriot. Un importante impegno quest’ultimo per l’aviazione tedesca, chiamata ad addestrare i soldati di Kiev parallelamente alle missioni in Polonia e Slovacchia, ha sottolineato in un Tweet il generale di corpo d’armata Ingo Gerhartz.

Le nuove consegne di armi all’Ucraina da parte della Germania trovano peraltro solo in parte l’appoggio dei cittadini tedeschi. Secondo il sondaggio della Ard DeutschlandTrend diffuso giovedì, anche se la quota di coloro che valutano che le forniture militari non sarebbero ancora sufficienti è aumentata al 25% contro un 26% per cui sono già ora troppe, la maggioranza relativa del 41% ritiene che il livello raggiunto finora fosse già adeguato.

Il Marder, con un cannone da 20 millimetri e missili anticarro MILAN, rappresenta un importante implemento della fanteria meccanizzata ucraina. Con gli M2-Bradley che gli Usa intendono dare a Kiev, potrebbe essere determinante nel dare più mobilità, protezione e forza di fuoco all’esercito di Kiev favorendone la controffensiva, indica Forbes. Anche Carlo Masala, politologo dell’Università delle forze armate a Monaco, parlando a Redaktionsnetzwerk Deutschland, ha indicato che le consegne “faciliteranno la controffensiva degli ucraini ad est e al sud”.

Si tratta peraltro in entrambi i casi di cosiddetti Infantry Fighting Vehicles, corrazzati con armi anticarro che vengono usati in prima linea per il trasporto della fanteria, ma che differiscono dai carri armati da combattimento, cingolati con torretta blindata girevole di 360 gradi e cannone ancora più potente, come gli M1 Abrams americani, i Leclerc francesi, i Challenger 2 britannici, od i Leopard II tedeschi.

In seno al governo tedesco si confrontano sempre due scuole di pensiero diverso. Anton Hofreiter (Verdi), presidente della Commissione per gli affari europei del Bundestag ha lamentato venerdì nella trasmissione di ARD e ZdF Morgenmagazine che la decisione di dare i Marder è “molto tardiva”, aggiungendo che “se questi corazzati fossero stati consegnati prima sarebbero morti molti meno soldati ucraini”. Per Hofreiter “la strategia dev’essere di aiutare l’Ucraina con tutto quello che occorre sul campo di battaglia” e si augura che il suo Paese avvii un’iniziativa europea per la consegna di Leopard II e “tutto quanto possiamo dare insieme all’Ucraina perché possa liberare le zone occupate”.

Anche la presidente della commissione difesa Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Fdp) ha dichiarato “sollievo” che il cancellierato abbia dato l’ok per la spedizione dei Marder, annunciando di non voler rinunciare a insistere anche per la consegna dei Leopard II e che l’esercito tedesco proceda già ad addestrarvi i soldati ucraini. Nils Schmid, portavoce esteri del gruppo parlamentare della Spd ha invece dichiarato alla Rbb che seppure Berlino darà all’Ucraina circa 40 Marder entro il primo quadrimestre dell’anno, il governo a guida socialdemocratica fa bene a coordinarsi con gli alleati ed ogni passo capace di alimentare un’escalation dev’essere ponderato, negando l’opportunità – in aperta polemica con Verdi e Liberali – di consegnare a Kiev carri da combattimento Leopard II. Anche l’opposizione però preme per darli a Kiev; Alexander Dobrindt capogruppo della Csu ha dichiarato alla Rtl/Ntv “che i soldati ucraini hanno bisogno di queste armi per difendersi”.

In questo clima il sondaggio ARD, condotto su un campione di 1.314 intervistati tra lunedì e mercoledì, registra lo scetticismo della maggioranza che la guerra che tuona nel centro dell’Europa possa concludersi nel 2023. Solo un terzo, il 32%, pronostica che potrà finire quest’anno; il 58% paventa invece che continuerà anche oltre la fine dell’anno appena iniziato.

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