Autonomia differenziata? Io credo che la sanità debba rimanere a gestione regionale, ma con delle chiarissime regole che evitino una privatizzazione strisciante. La sanità lombarda oggi ti dice: ‘Vuoi essere curato in tempi certi e non aspettare mesi? Paga, rivolgiti al privato’. È un dato pericolosissimo, perché in questi anni è più che raddoppiato il numero dei lombardi che ha rinunciato a curarsi. Secondo i dati di Fontana e non miei, prima rinunciava a curarsi un lombardo su 20, oggi uno su 9“. Così, a In onda (La7), Pierfrancesco Majorino, candidato alle elezioni regionali della Lombardia per il centrosinistra e il M5s, si pronuncia sulle deleghe richieste da Attilio Fontana per l’autonomia differenziata, sulla quale nei giorni scorsi è stato presentato il disegno di legge del ministro leghista per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli.

Majorino puntualizza: “Sull’autonomia differenziata deve riaprirsi una discussione totalmente diversa. Mi preoccupa molto la visione di Calderoli che, ad esempio, vuole regionalizzare la scuola, cosa che io vedo come un attacco alla scuola pubblica. Al contrario, si deve far sì che le Regioni aiutino di più i Comuni a fare bene il loro mestiere. Questo è il punto e oggi è totalmente eluso dal confronto in atto. Noi – conclude – dobbiamo far sì che le risorse non si centralizzino in una nuova dimensione burocratica, perché il problema non è solo metterle tutte a Roma o tutte nel palazzo della Regione Lombardia. Il problema è riuscire a far arrivare le risorse nelle comunità locali“.

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