La nave di Medici Senza Frontiere, che solo oggi ha salvato più di 70 persone, è stata destinata al capoluogo marchigiano. Ma dalla ong chiedono un porto più vicino: per arrivare infatti servono giorni di navigazione e le condizioni meteo sono pessime
Dopo la Ocean Viking, anche la nave Geo Barents di Medici senza frontiere, che soccorre i migranti nel Mediterraneo e che oggi ha salvato 73 persone, è stata destinata dal Viminale al porto di Ancona. Ma la ong critica la destinazione scelta dal ministero dell’Interno, perché per raggiungere il “porto sicuro” assegnato occorrono più di tre giorni di navigazione e, in più, le condizioni meteo sono “pessime”.
“In base alle leggi internazionali marittime – ha detto Juan Matias Gil, capomissione Medici senza frontiere – l’Italia dovrebbe assegnare il luogo sicuro più vicino alla Geo Barents, mentre per raggiungere Ancona ci vorranno almeno 3 giorni e mezzo e le condizioni meteo sono pessime. Assegnare un porto più vicino avrebbe soprattutto un impatto positivo sulla salute fisica e mentale dei sopravvissuti a bordo. Chiediamo pertanto al Ministero dell’Interno l’assegnazione di un luogo sicuro più vicino che tenga in considerazione la posizione attuale della Geo Barents“. A bordo della nave si trovano 73 persone, tra cui 16 minori non accompagnati, che oggi sono state soccorse e che viaggiavano su un gommone instabile e sovraffollato. I sopravvissuti, fa sapere Msf, stanno bene e sono adesso assistiti dall’équipe medica a bordo. Intanto l’arrivo della Ocean Viking ad Ancona è previsto per l’11 gennaio.