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“Polina Kochelenko è stata uccisa”: si riaprono le indagini, ecco tutti i punti oscuri attorno alla sua morte. Ora l’ipotesi è omicidio volontario

Polina Kochelenko era scomparsa la sera del 16 aprile del 2021. Il giorno dopo il cadavere venne trovato nella roggia Malaspina, uno dei canali che costeggiano le campagne, a mezzo chilometro da casa. Aveva il volto riverso in basso, nell’acqua, e galleggiava in pochi centimetri

di F. Q.

“Polina Kochelenko è stata uccisa”. Ne sono ormai certi gli investigatori che indagano sulla morte dell’ex modella, criminologa e addestratrice di cani, trovata senza vita in una roggia a San Giorgio Lomellina (Pavia) nell’aprile 2021. La madre della donna già a maggio sosteneva che quello che era avvenuto alla fine non poteva essere chiamata “fatalità” e che la figlia era stata uccisa. In un primo momento si riteneva che la 35enne fosse annegata (in pochi centimetri di acqua, ndr) nel tentativo di salvare uno dei suoi cani con cui stava camminando ma, con il passare del tempo, sono emersi troppi elementi oscuri per chiudere il caso come un incidente. E così l’accusa – al momento a carico di ignoti – è diventata di omicidio volontario.

Polina Kochelenko era scomparsa la sera del 16 aprile del 2021. Il giorno dopo il cadavere venne trovato nella roggia Malaspina, uno dei canali che costeggiano le campagne, a mezzo chilometro da casa. Aveva il volto riverso in basso, nell’acqua, e galleggiava in pochi centimetri. Un dettaglio che non convince perché era, a detta della madre, una nuotatrice esperta: aveva anche partecipato al reality show “L’isola di Adamo ed Eva”, nel 2015, programma che prevedeva, tra l’altro, proprio l’abilità nel raggiungere a nuoto la spiaggia dove era stata collocata la location della trasmissione. L’ipotesi era stata che potesse essere caduta, battendo il capo e perdendo i sensi, per poi rotolare nel canale. Proprio il giorno del ritrovamento sarebbe dovuta andare con la madre ad acquistare un’auto ed era stata lei a denunciare la scomparsa della figlia. E proprio la madre, insieme a tutta la famiglia, ha insistito affinché si andasse a fondo, fornendo numerosi elementi agli investigatori e ottenendo la riapertura delle indagini.

Adesso, dunque, saranno le nuove indagini disposte dal Gip di Pavia, Maria Cristina Lapi, a stabilire le cause del decesso di Polina Kochelenko: “Siamo fiduciosi sugli sviluppi che potranno emergere da questo supplemento di indagine – affermano i legali della madre a La Stampa -. Sarà possibile, infatti, identificare le persone vicine a Polina che, nonostante i ripetuti appelli della famiglia, non hanno ancora un volto”. Tanti i punti da chiarire: in primis, che fine hanno fatto i due cuccioli di pastore tedesco (dal valore di 15mila euro) che Polina aveva con sé al momento della morte: stava infatti passeggiando in aperta campagna con loro quando è deceduta, ma dei due cani non c’è mai stata traccia. Quindi c’è il giallo del suo cellulare: prima di morire la donna era al telefono con un amico, quindi aveva riattaccato dicendo che “si era allontanato uno dei cani”, ma l’apparecchio è stato trovato sul ciglio del fosso insieme a due guinzagli.

La madre Alla ha custodito gli indumenti che la figlia indossava quel giorno: ”Era vestita a strati perché faceva freddo ma nei pantaloni e nel giubbotto ci sono strappi che non sono spiegabili con la caduta, come se avesse lottato”, ha dichiarato al Corriere. Infine, c’è poi un ulteriore mistero che non consente di escludere neanche la pista del delitto passionale: chi era l’uomo a bordo di una monovolume grigia avvistata nella zona del delitto? Diverse testimonianze riferiscono di una frequentazione tra Polina e un uomo, nella sua casa di Valeggio. Saranno ora le nuove indagini a dover chiarire questi e altri punti oscuri della vicenda, accertando, finalmente, la verità dei fatti.

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