“Considero il presidente della Regione Toscana Giani un governatore illuminato, perché sostenendo la mia riforma sull’autonomia differenziata sta cercando di fare l’interesse della sua Regione. Un altro esponente del Pd che si è dimostrato illuminato è il presidente della Regione Campania De Luca, con cui inizialmente il confronto è stato aspro. Ma poi ha cambiato completamente posizione, diversamente da altri che ne stanno facendo una battaglia congressuale come Stefano Bonaccini“. Sono le parole pronunciate ai microfoni della trasmissione Il caffè della domenica (Radio24) dal ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, a proposito della sua riforma sull’autonomia differenziata.
Calderoli taccia di incoerenza il presidente della Regione Emilia Romagna, che proprio ieri, a margine di un incontro a Lecce, ha bocciato il testo del politico leghista: “Ricordo che le 23 materie trasferibili alla sola competenza regionale non le ho scelte io, ma il Pd. Nel 2018 (4 giorni prima delle elezioni del 4 marzo, ndr) sono state sottoscritte delle pre-intese tra il governo Gentiloni e i presidenti della Regione Veneto, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna“.
Il ministro del Carroccio confonde Elisabetta Gualmini, che nel 2018 era vicepresidente della Regione Emilia Romagna, con Elly Schlein, che invece ha ricoperto la stessa carica nel 2020. E aggiunge una ulteriore frecciata a Bonaccini: “In quelle 23 materie scelte dal Pd c’erano proprio quelle che oggi sono contestate dallo stesso partito, ovvero l’istruzione e la sanità. Uno dovrebbe essere coerente nel tempo, indipendentemente dagli eventi congressuali“.
Poi sottolinea: ” In chi contesta la mia riforma sull’autonomia differenziata vedo solo un timore ideologico. D’altra parte, quei cento e rotti sindaci che dissentono dal testo e che hanno scritto a Mattarella sono una percentuale molto bassa rispetto agli 8mila sindaci che abbiamo in Italia. Io non ho mai inteso dividere il paese: se crescono le regioni del Nord e del Sud, cresce tutto il paese. Diversamente il Nord verrebbe ulteriormente penalizzato. La Costituzione quello mi dice e quello rispetto. Tra l’altro – rincara – la riforma costituzionale del Titolo V è stata voluta e approvata a stretta maggioranza proprio dal Pd, che oggi è uno di quei partiti che grida alla rottura tra Nord e Sud. Se c’è un solo articolo o comma o una riga che metta in discussione l’unitarietà del paese e che possa promuovere dei sistemi sperequativi, io sono pronto a cambiarlo. Fino a oggi nessuno mi ha mai indicato un articolo o un comma o una riga”.
Piccata la replica che Calderoli dà alla conduttrice Maria Latella quando la giornalista afferma che i bossiani sosterranno la candidata del Terzo Polo, Letizia Moratti, alle prossime elezioni regionali in Lombardia: “Ma chi le ha detto che Bossi e il comitato del Nord sosterranno la Moratti alle regionali in Lombardia? È stato Bossi o un altro del comitato? È una cosa assolutamente priva di ogni fondamento. Io sono convinto che non ci sarà nessun sostegno del comitato del Nord nei confronti di Letizia Moratti e presumibilmente tutto il comitato sosterrà apertamente Attilio Fontana. Non esiste proprio nessun gioco politico del comitato del Nord a far perdere Fontana. Penso anche che il comitato del Nord non presenterà affatto una propria lista ma voterà convintamente la Lega e Fontana”.