“Aspettiamo di poter condividere con il governo un piano complessivo sulla gestione dell’accoglienza, per evitare di ritrovarci, come è capitato anche a me a Bari, di dover dipendere da una telefonata da parte del prefetto, per poi attivarci come abbiamo fatto sempre”. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, commenta così la nuova gestione dell’immigrazione da parte del Governo Meloni. “Per noi sindaci – aggiunge il primo cittadino di Bari – l’accoglienza, soprattutto delle persone fragili, è un valore irrinunciabile e per questo ci stiamo mettendo a disposizione”.

“Non so se il coinvolgimento di molte città amministrate dal centrosinistra – continua De Caro – dipenda dal fatto che il centrosinistra amministri la maggioranza delle città, comprese quelle che si affacciano sull’Adriatico. Quello che so di sicuro è che i Comuni hanno bisogno di più sostegno e soprattutto di muoversi in un quadro di certezze“. Il riferimento è agli ultimi porti assegnati alle navi Ong per far sbarcare i migranti salvati nel Mediterraneo. Come previsto dal nuovo decreto, infatti, dopo il primo soccorso le navi delle Organizzazioni non governative devo chiedere immediatamente l’assegnazione del porto sicuro alle autorità italiane e bloccare eventuali nuove operazioni di soccorso. E, come ormai consuetudine delle ultime settimane, vengono scelti porti molto distanti dalla zona dove operano le Ong. E’ il caso della Ocean Viking e della Geo Barents, entrambe costrette a raggiungere il porto di Ancona a “1.575 km” di distanza “dall’area delle operazioni” e “a 4 giorni di navigazione“, sollevando le polemiche di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Tra l’altro le autorità italiane hanno anche negato il trasbordo sulla Ocean Viking dei 73 migranti soccorsi dalla Geo Barents. “L’invio simultaneo di due navi di ricerca e soccorso verso un porto lontano – rende noto Msf – mostra le intenzioni delle autorità di ridurre il tempo da trascorrere nella zona sar, pronte a rispondere a ulteriori chiamate di soccorso”.

Intanto il Viminale respinge le ricostruzioni e le accuse che le navi delle Ong vengano volontariamente dirottate nelle città guidate dal centrosinistra. “Non c’è assolutamente alcuna scelta di natura politica da parte del governo. I porti, così come il sistema dell’accoglienza al Sud sono al collasso“, dice la sottosegretaria al ministero dell’Interno ed esponente di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro. Sempre dai sindaci, però, arrivano altre critiche all’Esecutivo. “Stiamo facendo da supplenti a quella che è un piena competenza dello Stato non dei Comuni”, ribatte il primo cittadino di Prato Matteo Biffoni (Pd), delegato Anci all’immigrazione. “Interveniamo per non creare difficoltà ma la competenza è dello Stato, noi facciamo la nostra parte”, aggiunge Biffoni. Il sindaco di Prato rimarca che la scelta di destinare determinati porti di sbarco alle navi che soccorrono i migranti del Mediterraneo, “la fa il governo, ed allunga di un po’ di giorni la condizione delle persone che viaggiano su queste barche. Penso alle persone che sono sopra le imbarcazioni, costrette a giornate in più di navigazione ma tra i comuni nessuno si tira indietro, il tema è nazionale”.

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