Agguato dei supporters partenopei all'altezza dell'area di servizio Badia al Pino, all'altezza di Arezzo: i romanisti scendono dai minivan e scatenano una caccia all'uomo. Un tifoso giallorosso colpito con un'arma da taglio. L'autostrada è stata chiusa e poi riaperta. La procura verso l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Abodi: "Sono delinquenti, devono pagare"
Una battaglia in autostrada, con sassi e bottiglie, bastoni e fumogeni, probabilmente anche un coltello. Circa 300 ultras di Napoli e Roma, tifoserie tra le quali da anni c’è un’accesa rivalità, si sono fronteggiati in un corpo a corpo lungo l’Autostrada del Sole, all’altezza di Arezzo, costringendo le autorità alla chiusura della A1 in direzione Firenze con pesanti ripercussioni sul traffico. Alla fine della battaglia si registra un ferito, che ha riportato lesioni dovute a un’arma da taglio curate nell’ospedale aretino, e diversi contusi.
La polizia stradale ha quindi deciso di interrompere il traffico tra Monte San Savino e Arezzo, mentre dentro l’area di servizio le due tifoserie si sono fronteggiate in un corpo a corpo interrotto solo dall’intervento di un reparto della Celere che in via preventiva era stato piazzato poco più a nord, nella stazione di servizio di Arno, e che quando è scattato l’allarme si è diretto a tutta velocità verso Badia al Pino. La guerriglia, che ha coinvolto circa 150 ultras per parte, è stata particolarmente violenta ed è andata avanti a lungo. Quando gli agenti sono riusciti a separare le due tifoserie, le hanno prese in consegna e hanno riaperto il traffico lungo la A1, rimasto bloccato per quasi un’ora. La chiusura ha provocato la formazione di circa 15 chilometri di coda, che è andata poi lentamente smaltendosi.
Nelle ore successive gli agenti della Digos hanno provveduto all’identificazione delle persone che hanno partecipato agli scontri, grazie anche all’impianto di videosorveglianza dell’area di servizio. Il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, attende già nelle prossime ore un rapporto dettagliato da parte delle forze dell’ordine in modo da aprire quanto prima un fascicolo di indagine. Diversi i reati che gli investigatori stanno già ipotizzando nei confronti dei responsabili, compresi l’interruzione di pubblico servizio e l’attentato alla sicurezza dei trasporti, visto che gli scontri si sono verificati anche sulla sede autostradale con ripercussioni sul traffico e non solo nell’area di servizio. Badia al Pino è l’autogrill nel quale l’11 novembre 2007 fu ferito a morte Gabriele Sandri, supporter della Lazio. Quel giorno l’agente Luigi Spaccarotella sparò un colpo di pistola sull’autostrada A1 nel tentativo di disperdere gli ultras biancocelesti e della Juventus che avevano dato vita a dei tafferugli nella stazione di servizio. Il colpo raggiunse il 26enne che si trovava nell’area di servizio in attesa di alcuni amici per raggiungere Milano per il match Inter-Lazio.
“C’è una differenza abissale tra i tifosi che vanno allo stadio, in casa o in trasferta, per cantare, abbracciarsi, gioire o soffrire per la propria squadra e i delinquenti che si scontrano in una stazione di servizio autostradale, creando problemi alle persone perbene – ha commentato il ministro per lo Sport Andrea Abodi – Non c’è cosa peggiore di definire tifosi quest’ultimi, non c’è errore più grande del fare di tutta l’erba un fascio”. Nel 2023, ha aggiunto, “paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati oggi sull’A1”.