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Vicenza, senza fissa dimora e senza panchine: arbusti e “sedute singole” nel nuovo progetto del parco

La città decide di fare l’esatto opposto rispetto a Verona, dove il sindaco Tommasi ha ordinato di rimuovere i maniglioni “anti-bivacco” dalle panche. Per la giunta si tratta di un progetto "di rigenerazione urbana", volto "a ridurre situazioni di emarginazione”
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Senza una casa e ora anche senza una panchina dove potere passare la notte. Il destino dei senzatetto di Vicenza è stato delineato il 5 gennaio, quando è stato illustrato il terzo lotto dei lavori che cominceranno in primavera per la sistemazione di Campo Marzo, il parco principale della città, finanziati dal Pnrr per un valore di un milione e 700mila euro. Tra gli interventi previsti c’è la sostituzione delle panchine lunghe classiche con modelli più corti, braccioli e sedute singole: l’esatto opposto di quanto fatto a inizio dicembre nella vicina Verona, dove il sindaco Tommasi ha ordinato di rimuovere i maniglioni “anti-bivacco” dalle panche. A questo si aggiungerà la creazione di aiuole con “arbusti tappezzanti”, ovvero piante alte fino a 40 centimetri, negli spazi del parco dove chi non sa dove andare di solito restava a dormire. Ma non c’è soltanto questo, perché il progetto prevede anche la demolizione di una vecchia filiale della biblioteca civica locale, oggi punto di riferimento per gli operatori di strada che si occupano di percorsi di aiuto e recupero. E, secondo le previsioni, al suo posto verranno posizionati due bagni autopulenti.

La giunta difende i cambiamenti previsti per ridisegnare alcune zone di Campo Marzo: la rimozione delle attuali panchine in legno per piazzare sedute più piccole è finalizzata a “evitare che siano usate come letti”, specifica l’assessore alle infrastrutture Mattia Ierardi che, assieme al sindaco di centrodestra Francesco Rucco (nella foto tra Zaia e Salvini), mette in evidenza la trovata delle piante per allontanare i senzatetto dal parco pubblico: “Attraverso la piantumazione di arbusti tappezzanti alti 30/40 centimetri – dice – andremo a scoraggiare il bivacco in alcuni punti strategici”. Tanti anche i fiori per disincentivare i più poveri a cercare spazi dove sedersi: abelia, salvia russa, margherita gialla, pennisteo e assenzio maggiore.

Infine, si legge nella nota di presentazione, “per disincentivare i fenomeni di degrado è previsto l’inserimento di due servizi igienici autopulenti. Il prefabbricato prenderà il posto del manufatto esistente (punto biblioteca) non più utilizzato e oggetto di demolizione”. Un potenziale punto di aggregazione e aiuto che verrà eliminato. Motivo per cui l’assessore al sociale Marco Zocca ha corretto: “Valuteremo la possibilità di individuare un’alternativa”. Tutte operazioni per tentare di allontanare chi non ha un luogo dove riposare. Curioso però che nella presentazione compaiano parole come “inclusione e coesione”, “infrastrutture sociali” e “progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione”.

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