La gara, indetta nel 2014 dalla centrale acquisiti della pubblica amministrazione, valeva oltre due miliardi e settecentomila euro: secondo l'accusa era stata manipolata attraverso un cartello formato da una cordata di società. L'ottava sezione penale del Tribunale di Roma, che ha fatto cadere le accuse anche per gli altri 11 imputati, tra cui l'imprenditore Ezio Bigotti. Ma appena lo scorso novembre Romeo era stato condannato nell'altro filone della stessa inchiesta
L’imprenditore delle pulizie ed editore Alfredo Romeo è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di turbativa d’asta nell’ambito della maxi-gara Consip Fm4. Lo ha deciso l’ottava sezione penale del Tribunale di Roma, che ha assolto con la stessa formula anche gli altri 11 imputati, tra cui gli imprenditori Ezio Bigotti e Luigi Massetti. L’appalto di “facility management”, indetto nel 2014 dalla centrale acquisti della pubblica amministrazione, valeva oltre due miliardi e settecentomila euro ed era suddiviso in 18 lotti: in palio c’era la convenzione esclusiva, della durata di 36 mesi, per la fornitura di servizi gestionali in una serie di edifici pubblici e istituzionali, che andavano dalla pulizia alla manutenzione degli uffici. Secondo l’accusa, il maxi-appalto era stato manipolato attraverso un cartello formato da una cordata di società: la Romeo Gestioni spa, in particolare, puntava all’aggiudicazione di un lotto da 143 milioni di euro.
”Viene smentita anche in questo processo l’impostazione accusatoria che aveva infondatamente contestato il reato di turbativa d’asta all’avvocato Romeo pur in assenza di qualsivoglia elemento a carico e viene ancora una volta accertata la correttezza dell’operato della società Romeo Gestioni nella gara Fm4 come già acclarato in altri giudizi”, commentano gli avvocati Alfredo Sorge e Giandomenico Caiazza, difensori dell’imprenditore. Appena lo scorso novembre, però, un’altra sezione dello stesso Tribunale ha condannato Romeo a due anni e sei mesi in un altro filone giudiziario del caso Consip, in cui era accusato di aver corrotto con centomila euro un dirigente della centrale acquisti, Marco Gasparri, in cambio di informazioni riservate che potessero aiutarlo a vincere le gare: per quest’accusa l’imprenditore delle pulizie era stato arrestato nel marzo del 2017. A Romeo è stata inflitta anche la pena accessoria dell’incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione per un anno.