Oggi è rimasto in vita un solo autore delle molestie nei suoi confronti, racconta ancora Fioretta. La domanda: perché non li ha denunciati all’epoca? La sua risposta: “Avrebbe significato non lavorare più”
“Un regista mi ha seguito in bagno e ha chiuso la chiave. Ho detto no e il giorno dopo mi ha tolto la parte”. Questa volta a raccontare una storia di violenza, minacce e prevaricazioni sul set è Fioretta Mari. Lo fa in un’intervista a Repubblica e il suo racconto è il nuovo tassello di quel Me Too all’italiana che sta prendendo forma proprio in questi giorni grazie alle denunce del collettivo Amleta. Cento le denunce raccolte, mezza dozzina i procedimenti giudiziari già partiti. La Mari rincara la dose: “Hanno tentato – ricorda – di portarmi a letto nei modi più spaventosi. A volte tutto fila liscio e poi all’improvviso ti saltano addosso e ti trovi ad augurarti di invecchiare perché ti lascino in pace”. Fiorella è un nome nobile del cinema, del teatro e della tv italiana. E’ insegnante di recitazione nella scuola di Simona Izzo e al Lee Strasberg Institute di New York. È anche acting coach di Amici di Maria De Filippi. Ripercorre con la memoria la sua carriera e spiega di esser stata molestata trenta volte. Quali sono i racconti? Un organizzatore di spettacoli, molto quotato nell’ambiente, l’ha assalita nella sua villa in Sicilia: “Mi ha chiesto se volevo vedere una foto, dentro casa. Ho detto di sì: mi ha aggredita con la mia amica che nuotava a pochi metri. Gli ho chiesto se non si vergognasse”.
Parla poi di un noto regista, che è morto. E’ lui che l’ha seguita in bagno chiudendo la chiave alle sue spalle. Che cosa è accaduto nei momenti successivi? “In casa c’era un evento di famiglia, non avevo via d’uscita e non potevo urlare perché oltre la parete c’erano bambini. Se lo avessi pregato di non toccarmi sarebbe diventato an ora più cattivo, perché è così che ragionano i predatori”. Ma comunque gli rivolge un “no” netto: “Gli ho detto una cosa violentissima e si è spaventato. L’indomani mi ha estromessa dalla fiction con una scusa surreale. Avevo il contratto per 11 episodi e ne feci uno. Ma mi pagarono per intero”.
Oggi è rimasto in vita un solo autore delle molestie nei suoi confronti, racconta ancora Fioretta. La domanda: perché non li ha denunciati all’epoca? La sua risposta: “Avrebbe significato non lavorare più”. E anche mettere a rischio la carriera dello zio: Turi Ferro, un gigante del teatro siciliano. Oggi non vuole fare i nomi: “Non ha senso distruggere figure che hanno fatto la storia di Rai e Mediaset”. Nei suoi racconti emergono altre situazioni: “In una trasmissione avevo il personaggio di una toscana con il mio temperamento. Arrivo nell’ufficio del regista ed era da solo. Mentre parliamo si alza, viene alle mie spalle e inizia a toccarmi. Sono andata via, ho avuto la parte? No. La stessa cosa a Siracusa: avevo il contratto per due stagioni, ne feci solo una perché ho rifiutato il produttore, sempre molto famoso, quando mi è saltato addosso”. Fioretta invece vuole ricordare chi non ha mai allungato le mani, perché non tutti si sono comportati in maniera sgradevole con lei: “Manfredi, Albertazzi, Lionello, Solenghi. Baudo è l’uomo più per bene che abbia conosciuto, come Tognazzi: il primo giorno di prove de L’Avaro mi disse: mi piace la donna con un bel di dietro, per cui tu mi piaci. Risposi che ero sposata, lui tagliò: sarai la mia migliore amica”.