A una settimana esatta dall’investitura di Lula, i principali palazzi del potere di Stato della capitale Brasilia sono stati assaltati dai sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro: il palazzo presidenziale del Planalto, il Congresso nazionale e il Supremo tribunale federale. Centinaia di persone hanno invaso i locali, sfondato vetri e mobili, squarciato opere d’arte storiche che appartengono alla nazione, rubato oggetti.

Un atto di barbarie indicibile il cui unico obiettivo è continuare la guerra di disinformazione volta a non riconoscere i risultati delle elezioni.

Un atto di barbarie fascista che va condannato con forza perché non c’è libertà di manifestare quando si tratta di distruggere le istituzioni della nazione e non riconoscere il voto sovrano.

Un atto di barbarie di tale portata che non avrebbe potuto aver luogo se la polizia incaricata di proteggere i locali avesse svolto il proprio lavoro. Le immagini riprese dai manifestanti mostrano cordiali scambi con le forze dell’ordine e una debole presenza nei locali. Il governatore sapeva della preparazione di questa manifestazione.

Per questo il presidente della Repubblica Lula e il tribunale supremo hanno decretato l’intervento federale nello stato del Distretto federale (dove si trova Brasilia) e la rimozione del governatore Ibaneis Rocha, che dovrà rispondere alla giustizia per violazione di protezione nazionale e di connivenza con gli autori dell’attentato. Una misura necessaria che deve essere accompagnata da un’indagine senza compromessi per identificare coloro che hanno comandato e finanziato questi atti fascisti, anche all’interno del governo, se ce ne sono.

Il Brasile si sta svegliando ferito e violentato nel profondo della sua identità repubblicana. Ma il Brasile resta in piedi, il golpe è fallito e Lula è più che mai presidente della repubblica.

Molti sostenitori di Bolsonaro si sono affrettati a condannare i fatti. Dopo le elezioni e gli ultimi anni difficili, la popolazione non vuole che il conflitto si aggravi ma aspetta che il governo Lula sia in grado di attuare il suo programma. Sebbene guidati da una piccola minoranza, questi atti di estrema violenza possono ripetersi. I lavoratori della petrolchimica hanno già avvertito delle minacce intorno alle raffinerie. L’unico modo in cui possono fermarsi è semplice: Bolsonaro deve ammettere la sconfitta e invitare i suoi sostenitori a porre fine agli atti di violenza antidemocratica.

Come proposto dai deputati del Congresso nazionale degli Stati Uniti, deve essere estradato senza indugio in Brasile per essere processato. Nessuna concessione o amnistia per i nemici della Repubblica.

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