L’aumento dei prezzi del carburante, sia diesel e che benzina, con punto oltre i 2 euro ha spinto la procura di Roma ad aprire un’indagine. Ma in attesa di comprendere e stabilire eventuali responsabilità nel rialzo “ingiustificato” secondo il governo è prevista un’attività di controllo “strutturata e capillare” da parte della Guardia di finanza con l’obiettivo “di contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi“.
Il piano d’azione è contenuto in una direttiva delle Fiamme gialle che segue le indicazioni arrivate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgietti: intensificare i controlli sui prezzi con particolare attenzione alla rete di distribuzione autostradale e a contesti territoriali particolarmente sensibili. Il piano è già partito e vede impegnati oltre 660 reparti operativi del Corpo, supportati dai reparti speciali.
Da marzo dell’anno scorso, in concomitanza con l’aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, alla fine del 2022, i finanzieri hanno eseguito 5.187 verifiche agli impianti di distruzione stradale di carburante e ai depositi commerciali, contestando 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi. In base a quanto emerge dai dati, 717 violazioni hanno riguardato la mancata esposizione o la difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati mentre 2.092 sono relative all’omessa comunicazione al ministero.