In un'intervista il conduttore si lascia andare a molti ricordi: dalla sua infanzia alla strada fatta per raggiungere quel mondo televisivo che gli ha portato fortuna. Regalando, anche, alcuni aneddoti
È una lunga confessione quella che Teo Mammucari fa al Messaggero. Durante la chiacchierata, molti sono i punti che vengono toccati: dalla sua infanzia passata in una famiglia normale, alla strada fatta per raggiungere quel mondo televisivo che gli ha portato fortuna. Un primo ricordo va alla mitica Raffaella Carrà, con la quale il conduttore era solito giocare a carte: “Mi diceva che le persone si vedono nel momento del successo non del bisogno. E aveva ragione. A un certo punto la gente intorno a te sparisce e quando ti rivede dice: ‘Non ti ho chiamato perché non ti volevo disturbare’. Ma che amico sei se pensi di disturbare?”.
Poi un divertente aneddoto riguardo alla possibilità, offertagli da Maria De Filippi, di entrare a far parte del cast di Tu Si Que Vales: “Una volta, invitato al matrimonio di un caro amico, mi sveglio con la febbre alta e gli dico: ‘Scusa, ma vengo alla cerimonia e poi torno a letto'”, inizia a raccontare. “In chiesa non si respirava dal caldo, durante la cerimonia glielo dico al prete, altrimenti sarei svenuto e davanti a me si gira Maria De Filippi, che non conoscevo e non sapevo fosse lì, e mi dice: ‘Quanto sei scemo‘, e si mette a ridere. Poi me ne vado a casa e dopo venti minuti lei mi chiama e mi offre di fare Tu Sì Que Vales. Secondo me non mi avrebbe mai preso se non mi avesse visto in quel modo e non avesse visto che sono uno normale, che scherza sempre”. Un incontro fortuito che gli ha dato la possibilità di farsi conoscere ancora di più dal pubblico italiano, anche se non sempre è stato tutto rosa e fiori per lui. Riguardo al mondo dei social, infatti, Mammucari ha qualcosa da dire: “Ci sono i social, dove tutti possono dire qualsiasi assurdità: Mammucari è cattivo, è cinico, parla male di quello, pippa la cocaina… Una volta in un bar uno sconosciuto mi ha preso per un braccio minacciandomi perché aveva letto chissà cosa. L’ho fatto scappare”.